La forza di Panico è il suo sorriso: "Mi ispiro a Insigne, Del Piero il mio idolo"
La paura di non farcela aleggia tra le fila del Cittadella durante il primo tempo del Renzo Barbera. I veneti sono sotto di due gol contro il Palermo, impreparati a fare un salto nel vuoto. Con risultato negativo, il sogno Play Off potrebbe sciogliersi come neve al primi caldi. Il cuore accelera. Ma niente Panico. O meglio...Panìco! Il numero 17 incita i compagni dalla panchina per tutta la prima parte di gara. Si sgola, applaude, infonde carica a chi gli transita vicino. È il primo a crederci. Nel secondo tempo la partita cambia, anche grazie al suo ingresso in campo. L'attaccante è vivace, si muove su tutto il fronte d'attacco e fornisce l'assist del momentaneo 2-1: "Io sono fatto così. Vado a mille e presso tutti". Il 2-2 finale garantisce al Citta l'accesso ai Play Off: "Sono soddisfatto. Il mister durante l'intervallo ci ha detto che potevamo farcela e così è stato". Forse Venturato in spogliatoio ha guardato ogni giocatore negli occhi, ma ha parlato con il cuore rivolto a Panico, come a dire: "Tra poco ti faccio entrare. Credo in te". E non ha avuto tutti i torti.
D'altronde il classe 1997 è un ragazzo abituato a lottare. Sin da quando era un bambino. La vita non ha tenuto conto della sua tenera età e l'ha messo di fronte a prove durissime. È nato ad Ottaviano ma ben presto si è trasferito a Sezze dove è stato adottato da un'altra famiglia, a cui deve molto. Ma il passato oggi per Giuseppe è una terra straniera. Un luogo dove non vuole mettere più piede. Il calcio è stata una salvezza, oltre ad una splendida prospettiva. Ed è tutto ciò di cui vuole parlare. Partito in sordina a inizio anno, lentamente ha trovato il suo spazio, segnando anche 3 gol in campionato: "L'anno prossimo voglio fare ancora meglio. Mi devo guadagnare una maglia da titolare". Intanto si è guadagnato l'affetto di tutto l'ambiente con la sua autenticità e il suo sorriso. Basta guardare quante persone gli hanno fatto gli auguri sui social per il suo ventiduesimo compleanno: "Ho ricevuto una marea di messaggi e mi hanno taggato in tantissime storie Instagram, mi ha fatto molto piacere e ringrazio tutti". Giuseppe ha sconfitto la solitudine e ora si fa voler bene da molti.
Il ragazzo che tutti paragonano a Immobile ammette la somiglianza, ma solo fisica: "E' un onore che mi paragonino a Ciro e in effetti ci assomigliamo molto, ma siamo due attaccanti completamente diversi. Anche come stili di gioco, a piace giocare sia in profondità che tra le linee". La sua fonte di ispirazione? Una squadra e due giocatori ben precisi: "Guardo tanto Insigne e Mertens. Poi in generale apprezzavo molto lo stile di gioco del Napoli di Sarri. Avevano grande qualità ed intensità". L'idolo assoluto è invece Alessandro Del Piero: "Lo seguivo fin da quando ero un bambino. Sono cresciuto con le sue giocate".
Peppe, come lo chiamano tutti, ha trovato la sua dimensione nella tranquilla Cittadella: "Mi piace stare qui, è tutto raggiungibile in pochi minuti e spesso ci muoviamo in bici". E con Alberto Rizzo, suo compagno di squadra e coinquilino le cose vanno alla grande anche se: "Quando torno a casa gioco spesso a Fortnite. Lui mi chiede di guardare i film insieme ma io sono troppo concentrato nel gioco. Lui si arrabbia e se ne va in camera a guardare la tv da solo. Va sempre a finire così". La semplicità è la sua arma in più. Oltre a giocare, ama anche pescare: "So che il nostro custode Angelo andava a pescare sul fiume Brenta con Baselli quando giocava qui. Magari un giorno glielo chiedo e andiamo". Intanto il sogno del Cittadella di poter conquistare la Serie A continua...con un Panìco in più.
Riccardo Despali
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