Parma, Gintera per conquistare gli eSports
Dal calcio giocato, alle sfide online a colpi di joystick. Dalla serie D alla serie A. E' il percorso fuori dal comune di Alessandro "Gintera" Ansaldi, pro-player del Parma con un presente nell'Olimpo del gaming e un passato da calciatore segnato da un grave infortunio al ginocchio. "Ero un player del Genoa ma abbiamo deciso di non rinnovare. Quando ha chiamato il Parma sono andato di corsa". Voglia di rivalsa per Gintera. E di imporsi sul mercato virtuale per il Parma. Un'avventura che inizia a giugno 2018, poco dopo la promozione in serie A.
STORIA DI UNA CONSOLLE
Il calcio online era ancora acerbo in Italia quando il Parma organizzò un evento al Tardini con eSports Academy. Un'attività, però, talmente apprezzata che il club crociato venne poi invitato dalla FIFA, insieme alla Samp, uniche italiane, a Zurigo con altre realtà europee. Da lì a poco, il Mondiale per club. Ecco perché la scelta del Parma è ricaduta strategicamente su Gintera, player famoso e affidabile, tra i top 100 del mondo. E se nello sport la fatica è fisica, negli eSports, invece, lo stress è sopratutto mentale. "Sono incredibilmente superstizioso. Da quando inizia un torneo a quando finisce, non vado mai in bagno. Anche se mi scappa. Mi successe alle qualificazioni per il mondiale: ne sentivo il bisogno e, per non far calare la tensione, non mi alzai mai dalla sedia. Fondamentale la concentrazione. A volte ci sono tornei che durano 9-10 ore di fila, magari fai delle pause, ma sono sempre dieci ore davanti ad uno schermo". Uno sport a tutti gli effetti che, come tale, prevede "allenamenti" costanti "per almeno due ore al giorno e, a volte, di più. Sforzo mentale non indifferente. Se sono stressato, mi alzo, cambio videogame e sfido amici". L'italia calcistica virtuale cresce e cerca di stare al passo di club più affermati. Gli stipendi non sono ancora altissimi, ma quello online è un universo meritocratico che può regalare soddisfazioni. "Se ottieni risultati, guadagni di più. In questo è come il calcio". Un mestiere del futuro? Forse. "Giocare live attraverso Twitch o Youtube porta visualizzazioni che si traducono in soldi. Carichi un video, la gente lo guarda e hai un maggiore ritorno personale". Quello di Gintera è il chiaro messaggio di un giovane che vede negli eSports il proprio avvenire, se non il suo riscatto dal mondo del calcio chiuso troppo presto.
TRICK ED EMOZIONI
Nel 2016, Ansaldi toccò il cielo con un dito quando si qualificò ai mondiali. "Il momento da player più emozionante. Ad ottobre, quando vinsi la finale, realizzai che il gaming era diventato una cosa seria. Prima partecipavo per divertirmi". Scatta la scintilla e Gintera capisce di non essere uno dei tanti. Arrivano premi, altre vittorie e soddisfazioni. Trick ubriacanti e gol assurdi. "Come il colpo dello scorpione, difficile perché non parte mai l'animazione giusta se il giocatore non è messo bene e la palla non arriva nella maniera corretta". Gesti atletici che fanno parte anche del calcio, d'altronde, dalla passione non si scappa. La vita di Alessandro Ansaldi è stata costantemente divisa tra pane e pallone. Lui stesso ha giocato per anni in serie minori prima di un terribile infortunio e anche il papà, Mario, era calciatore del Cesena, in serie A, nelle stagioni 89/90 e 90/91, allenatore Marcello Lippi. "Papà ha anche allenato. Io invece ero difensore centrale". Caratteristiche che si riflettono in game? "No, per niente. E' più difficile difendere, ci sono tanti modi per attaccarti a sorpresa. Il bello degli eSport è che puoi essere un attimo prima CR7 e un secondo dopo Sergio Ramos. E poi, ogni anno i giochi cambiano e bisogna stare al passo. Quando devi imparare nuove meccaniche non sei più al livello di prima. Un anno fa Fifa era un gioco veloce, ora è basato, invece, su un possesso palla lento".
NIENTE PANICO
E' un mondo che può far paura, tra videogame in continua evoluzione e migliaia di utenti che si sfidano giornalmente per una maglia virtuale o un posto da professionista. "Non
spaventatevi e non scoraggiatevi, tutti abbiamo iniziato dalle basi. Migliorate giocando con i più forti. Adesso su Fifa, ad esempio, c'è la Weekend League, se fai un buon risultato e metti le foto nei gruppi Facebook, il tuo nome comincia a girare. Create pagine social, quelle servono sicuramente". Il futuro? Tra vent'anni, Alessandro dove sarà? "Intanto spero di continuare ancora con il Parma. Da grande, preferisco smettere. Mi piacerebbe, invece, rimanere a far parte del mondo eSport". Ex calciatore, player di efoot e poi, magari, dirigente. Le vie del pallone sono infinite.
di Alessandro Geraci