Inter, Spalletti: "Ci manca qualcosa, la squadra deve essere forte quanto il club"

luciano_spalletti_inter_rabbia

Tre sconfitte consecutive, l'ultimo successo in campionato che risale al 29 dicembre. L'Inter di Luciano Spalletti è messa ko dal Bologna terzultimo in classifica, rianimato dal cambio in panchina e vittorioso a San Siro alla prima uscita sotto la guida di Sinisa Mihajlovic. Intervistato da SkySport, l'allenatore nerazzurro ha commentato la partita dei suoi:

"Mi sembra che la squadra mi segua, facciamo cose semplici. Poi in campo serve anche l'episodio, che magari ti regala il vantaggio. E poi servirebbe tenere un equilibrio corretto in campo, senza cercare di vincere la partita da solo o forzare delle azioni, mettendo così in difficoltà lo svolgimento della squadra"

"Pensavo che ormai avessimo trovato una linea di condotta “media” e di aver creato delle basi su cui costruire le nostre prestazioni, senza perdere mai del tutto una certa continuità e rendendo, pur con qualche eccezione sia in positivo che in negativo, bene o male sempre allo stesso modo. Invece oggi siamo andati al di sotto di quello che deve essere il nostro livello medio"


"In cosa posso essere ottimista? Ci sono infortuni, squalifiche ed episodi che ti girano a sfavore, e questo ti porta ad avere mancanza di autostima e fiducia. Sono momenti che anche altrove sono successi, quello dell’allenatore è un lavoro ad oltranza: devi sempre essere bravo a determinare la reazione dei giocatori, cambiando piccole cose"

"Si vede che ci manca qualcosa nella lotta, perché gli altri vanno più forte di noi. Se mi aspetto un segnale dalla società? Credo che questo sia un discorso per chi è borderline, che viene a galla quando la società arriva a chiedersi se convenga dare fiducia a chi allena o se invece si debba cambiare. Non credo che questo discorso possa riguardare me"


"Fischi? Non mi fanno nessun effetto, li ho presi, così come gli applausi, da tutte le parti in cui sono andato ad allenare. E’ giusto che i nostri tifosi chiedano di più, specialmente considerando che siamo l’Inter e che da noi ci si aspetta determinati risultati: credo che per reagire a certe situazioni serva sempre un carattere all'altezza del club e dello stadio"


"Qualsiasi risultato che non si porta a casa diventa un peso, in certe situazioni. I condizionamenti in questi momenti pesano molto di più, specialmente quando capitano due palloni per fare gol e non lo fai, pur battendo tanti corner e mettendo tanti palloni. I palloni arrivati in area a Ranocchia nel finale sono stati un po’ imprecisi"

"Le situazioni di difficoltà si hanno sempre, ma probabilmente da noi durano di più perché non abbiamo quel livello di carattere che le ribalta, strutturalmente ci manca qualcosa. Ho messo dentro Andrea perché è un giocatore bravo sul gioco aereo, uno dei più forti del campionato. Ho cercato di trovare nuove soluzioni, lui è andato a spizzare due-tre palloni ed era quello che volevo."





Google Privacy