Inter-Roma, Lukaku torna a San Siro: le voci dei protagonisti
Inter-Roma non è mai una partita banale. Poi se il match in programma domenica 29 ottobre coincide anche con il ritorno a San Siro di Romelu Lukaku da avversario dopo quanto successo questa estate, l'attesa cresce. In questi ultimi giorni di avvicinamento sono stati tanti i protagonisti da entrambe le parti a commentare la situazione.
Tiago Pinto nel pre partita di Roma-Slavia Praga ha commentato il "caso Lukaku" difendendo il belga: "Io voglio sempre parlare delle partite, non entro più nei casini ma tutti noi del mondo del calcio abbiamo grandi responsabilità sociali, chi diffonde l'odio e sbaglia per il calcio in generale perché poi viene meno a riflessione dei diritti televisivi e di quanto sia importante il calcio italiano nel mondo. Ma nel quotidiano ci dimentichiamo quello che facciamo. Chi cerca di alimentare clima di odio intorno a Romelu sono gli stessi che esaltavano la scelta di Mkhitaryan e due anni fa l'acquisto di Dzeko. Quindi non voglio problemi e confusioni, ho tanto rispetto per tutti i rappresentati del calcio italiano ma facciamo attenzione a quello che diciamo, Lukaku è un professionista e ha fatto le sue scelte".
Alla vigilia della gara di Europa League della Roma contro lo Slavia-Praga, José Mourinho ha risposto in conferenza stampa con il suo indistinguibile stile alla domanda provocatoria su Lukaku: "Deve giocare. Non sapevo che fosse così importante a Milano, perché quello che ha fatto: vincere lo Scudetto, due coppe, una supercoppa lo hanno fatto 200 giocatori nell'Inter. Dopo è interessante capire perché se Lukaku va dall'Inter alla Roma per aiutare il suo mister è un dramma, mentre in passato Cannavaro è andato dall'Inter alla Juve senza problemi. Vieri no-problem, Romelu alla Roma è una sorpresa perché non pensavo fosse nel cuore dei tifosi interisti".
A difendere Lukaku ci ha pensato anche l'attore e tifosissimo giallorosso Carlo Verdone durante la trasmissione Radio Serie A: “Ci sarà un po' di trambusto, non credo si siano lasciati molto bene. Però mi sembra un giocatore a cui rimbalza tutto addosso, è talmente forte e controllato che farà la sua partita ugualmente. Ci sarà la classica contestazione".
Hakan Calhanoglu ha commentato così nel post partita di Champions League tra Inter e Salisburgo il passaggio di Lukaku alla Roma: "Io non voglio commentare queste cose, ognuno fa le sue scelte. Noi dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro perché siamo primi in classifica e vogliamo continuare così e stare più in alto possibile".
La Curva Nord dell'Inter ha pubblicato un video sul proprio profilo Instagram ricordando quale accoglienza aspetterà a Lukaku a San Siro: "È tornato e gli abbiamo dato fiducia perché credevamo fortemente nelle sue parole, ma poi è incappato nello stesso errore: ha predicato bene dopo la finale, dicendo di stare tranquilli che ci saremmo rialzati insieme, e poi è scappato da Milano come un ladro, senza rispondere ai suoi compagni di squadra, Lautaro e Dimarco su tutti, che sono come fratelli e con i quali ha condiviso più tempo rispetto alla sua famiglia. Lukaku avrà l'accoglienza che si merita, a differenza di Mourinho che dopo 13 anni riceverà ancora il saluto della Nord. Si raccoglie quello che si semina".
Federico Dimarco, ospite del programma televisivo "Stasera c'è Cattelan su Rai 2", ha raccontato il suo punto di vista su Lukaku: "È successo quello che si legge ovunque. Ci sono rimasto male perché sono stato vicino a lui tutto l'anno. Un po' più sul personale, non voglio entrare nel merito perché gioca in un'altra squadra. Tra poco torna? Siamo carichi, per tutte le partite lo siamo. Errore in finale di Champions? Non posso dire cosa gli ho detto".
L'amministratore delegato dell'Inter Marotta ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha spiegato la situazione del belga: "È il passato, Lukaku è il passato. Non c’è una componente societaria che ancora pensi a lui. Nessuno, dico nessuno. Poi, da uomo di calcio, sono dinamiche che devi mettere in preventivo, non è mica la prima volta che mi capita...".
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