Inter-Ludogorets: storia, curiosità e statistiche della squadra bulgara
Sorteggio sulla carta favorevole per i ragazzi di Antonio Conte che dall'urna di Nyon hanno pescato il Ludogorets Razgrad. La squadra allenata da Stanislav Genchev guida il campionato bulgaro con 5 punti di vantaggio sul Levski Sofia. Una compagine che, nonostante la sua breve storia nelle competizioni europee, non si troverà a calcare il campo di San Siro per la prima volta. Scopriamo tutti i precedenti e la storia degli avversari dei nerazzurri ai sedicesimi di Europa League.
Una storia fatta di tradizioni e colori, quello verde soprattutto. Un colore che rappresenta perfettamente il contesto geografico nel quale si trova la città di Razgrad. Infatti il nome del club prende il nome della regione nella quale sorge Razgrad, ovvero Ludogorio che letteralmente significa "area di fitte foreste". Inevitabile che il colore simbolo di questo club diventasse proprio il verde. La storia calcistica del Ludogorest nasce nel 1945, ma sale alla ribalta del grande calcio nel 2010, quando viene acquistato da Kiril Domuschiev. La crescita del club è tanto repentina quanto incredibile, infatti il Ludogorets da neo promosso in Parva Liga (la massima serie bulgara) conquista al primo tentativo campionato e coppa nazionale: impresa mai riuscita prima. Con la gestione della proprietà Domuschiev, il Ludogorets si afferma negli anni come squadra numero uno del calcio bulgaro, basti pensare che dal 2011 ad oggi ha conquistato 8 campionati, 2 coppe nazionali e 1 supercoppa che hanno riempito una bacheca fino a quel momento completamente vuota.
Sicuramente nella storia del Ludogorets ci è entrato anche Cosmin Moti, difensore rumeno con un passato tra le fila del Siena. Durante un preliminare di Champions League contro la Steaua Bucarest, infatti, fu costretto a indossare i panni del portiere a causa dell'espulsione dell'estremo difensore Stoyanov. Qualche minuto in porta? Macchè! La partita si risolse ai calci di rigore con Moti che riuscì a parare due tiri avversari, portando la sua squadra in Champions League e diventando l'eroe indiscusso della tifoseria. Premio per un'impresa simile? Il presidente Domischev ha deciso di intitolargli una delle tribune delle stadio di casa, la giusta ricompensa per chi ha scritto una pagina indelebile nella storia del Ludogorets.
In questi anni di affermazione nazionale e europea, il Ludogorets ha incrociato le squadre italiane in due occasioni: nel primo precedente riuscì a eliminare tra la sorpresa generale proprio ai sedicesimi la Lazio di Edy Reja, grazie alla vittoria per 0-1 all'Olimpico e ad un rocambolesco 3-3 nella gara di ritorno. Come detto, però, la formazione bulgara non sarà alla sua prima a San Siro. Durante l'Europa League 2017-2018, infatti, ancora ai sedicesimi di finale affrontarono il Milan. In quel caso furono i rossoneri a prevalere senza troppe difficoltà, vincendo 3-0 in Bulgaria e 1-0 al Meazza. Per la terza volta su quattro precedenti, il Ludogorets disputerà i sedicesimi di Europa League contro una squadra italiana.
Una squadra sicuramente abituata a vincere in campo nazionale e per questo sempre temibile. Nel 4-2-3-1 di Genchev, i giocatori più pericolosi saranno il centrocampista Marcelinho (classe '84 e nel Ludogorets dal 2011), la qualità di Wanderson e la vena realizzativa di Keseru, bomber della squadra. Tra gli ex che hanno vestito la maglia del club bulgaro e che ora militano nel campionato italiano spicca Josè Palomino, difensore dell'Atalanta. A favorire l'Inter ci sarà il fatto che il Ludogorets affronterà la sfida contro i nerazzurri durante la sosta del campionato bulgaro, anche se il clima potrebbe essere un fattore determinante soprattutto durante la trasferta a Razgrad. Un'urna che sicuramente ha aiutato l'Inter, anche se il Ludogorets non è avversario da sottovalutare, come dimostra la sua storia recente e i precedenti con le italiane.