Inter, Marotta: "Hakimi-Psg ci fa respirare un po’. Non vorrei altre cessioni"

Il calciomercato muove i primi passi ufficiali. Da Rimini, dove si sta tenendo l'evento inaugurale, Beppe Marotta, Ad dell'Inter, è intervenuto ai microfoni di SkySport.

 

 

Le questioni economiche

"È un momento storico l’apertura di un calciomercato ed è difficile capire che mercato sarà. La creatività dei dirigenti avrà spazi importanti". Spiega Marotta, che - a proposito di mercato - ha poi commentato la cessione di Hakimi, spiegando: "È un’operazione su cui ha lavorato alacremente Ausilio e siamo in fase conclusiva. Ci sono ancora formalità da espletare, ma è normale quando si parla di trasferimenti con l’estero. È un trasferimento sicuramente doloroso per noi ma come amministratore ho l’obbligo di seguire le linee guida della società e le indicazioni tendenti a garantire la sostenibilità del progetto Inter in un momento delicato".

Conferma della rosa

 

 

Continuando sul discorso Hakimi, Marotta ha specificato: “Il mercato non è ancora entrato nel vivo. Questa operazione è una mosca bianca, aver trasferito un giocatore con sola contropartita economica. La società tende a confermare tutti i giocatori e soltanto nel caso che questi manifesteranno intenzione di andare via, se ne parlerà. L’operazione Hakimi ci permetterà di respirare  un po' e vorremmo tanto non dover vendere altri giocatori e confermare una rosa che ci ha dato soddisfazioni”.

A proposito di conferme, ci sono anche discorsi aperti per alcuni rinnovi, tra cui quello di Lautaro Martinez: “Ci tengo a sottolineare che l’Inter ha obiettivi sportivi da raggiungere oltre ai discorsi di sostenibilità economica. Con Lautaro sono iniziati discorsi per il rinnovo. È un giocatore su cui l’Inter punta per il futuro, come su tanti altri. Non è un impresa facile. Abbiamo un obbligo: difendere e tutelare il patrimonio storico di questo club fatto di un palmares ricco di successi”.

Obiettivi futuri

 

L'Inter del futuro continuera a tenere conto delle difficoltà. Marotta disegna anche una situazione complicata a livello globale: “Il costo dei calciatori ha raggiunto livelli insostenibili per gli introiti. In una qualsiasi azienda saremmo davanti a uno scenario di default. Il club deve tenere in considerazione la sostenibilità”.

L'ad nerazzurro traccia anche il percorso da seguire: “Noi lavoriamo in un team. C’è un direttore sportivo, un allenatore e i collaboratori tecnici. Dobbiamo essere tranquilli e non ci saranno grandi richieste da parte dei venditori. Serviranno competenze e creatività, per saper cogliere le opportunità che si creeranno. Il mondo del calcio risente le difficoltà delle aziende di tutto il mondo. Anche noi dovremo creare un modello nuovo. Siamo in un momento epocale per la vita sportiva. Non ci saranno più spese faraoniche. Servirà soprattutto lavorare sul settore giovanile”.

Su Eriksen

 

Marotta continua parlando di Eriksen: “Non lo abbiamo sentito direttamente per rispettare la sua tranquillità. Il nostro medico, il prof Volpi si è tenuto in contatto. Ciò che conta è di ritrovare l’uomo Eriksen prima ancora dello sportivo. La fortuna è che l’intervento dei medici sia stato miracoloso. Il resto passa secondario”.

Conte e Inzaghi

 

Poi il dirigente dell'Inter prosegue parlando della nuova guida tecnica della squadra, passata a Simone Inzaghi: "Lavoriamo in team per coordinare le decisioni. C’è un allenatore nel caso nostro che mi auguro che sia l’erede di Conte sia nei risultati sia dal punto di vista profesisonale. Lo sente più Ausulio, anche tre o quattro volte giorno. In queste settimane ha già dimostrato grande senso di appartenenza”.

In chiusura Marotta ha parlato del rapporto con chi ha preceduto Inzaghi: "Con Conte è un po’ che non ci sentiamo. Era in vacanza ed era giusto lasciargli la sua tranquillità. Rimane il riconoscimento per il lavoro svolto e per i risultati”.

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