Com'era l'Inter l'ultima volta che giocò una finale di Coppa Italia?

L'Inter è in finale di Coppa Italia, decisiva la vittoria nella semifinale di ritorno, per 3-0 nel derby contro il Milan. L'ultima volta che i nerazzurrri arrivarono all'ultimo atto della competizione fu undici anni fa, nella stagione 2010/11 (la prima post-Triplete), quando la squadra allora allenata da Leonardo, vinse la sua settima Coppa, battendo 3-1 il Palermo di Delio Rossi 

 A segnare in quella finale furono due leggende dell'Inter: Eto'o (doppietta) e Milito. Muñoz a segno per il Palermo (leggi qui la sua intervista). Ma che formazione schierava in campo l'Inter?  Un 4-3-1-2 formato da eroi del Triplete, giocatori simbolo degli anni successivi, e Ranocchia, unico a vestire ancora nerazzurro.

SCORRI LA GALLERY PER SCOPRIRE LA FORMAZIONE DELL'INTER

 

 

Portiere: Julio Cesar

A proteggere i pali dell'Inter, ovviamente, c'era Julio Cesar. In nerazzurro ha giocato 300 partite, dal 2005 al 2012. Quella finale coincise con l'ultimo trofeo vinto dal brasiliano con l'Inter, la terza Coppa Italia oltre, tra gli altri, cinque scudetti, una Champions League la Coppa del Mondo per club. Adesso, a 42 anni, fa il procuratore.

 

 

 

Terzino destro: Nagatomo 

Arrivato all'Inter a gennaio dello stesso anno, Nagatomo conquistò subito la fiducia dello spogliatoio e di Leonardo, che lo impiegò spesso nella seconda metà di stagione. Quella Coppa Italia rimane l'ultimo trofeo conquistato con l'inter, dove rimase fino al 2018, giocando 210 partite totali. Oggi gioca in patria, nel Fc Tokyo

 

 

 

 

Difensore centrale: Lucio

 Eroe del Triplete, il rapporto tra Lucio e i tifosi dell'Inter si è sgretolato dopo il suo trasferimento, nell'estate 2012, alla Juventus. La coppia formata con Samuel è stata una delle migliori in Europa. In nerazzurro ha giocato dal 2009 al 2012, vincendo uno scudetto, la Champions League, due Coppa Italia, il Mondiale per Club e la Supercoppa Italiana.

Si è ritirato nel 2019.

 

 

Difensore centrale: Andrea Ranocchia 

 Eccolo, l'unico reduce da quella finale. Ranocchia è arrivato all'Inter nel gennaio del 2011, diventando da subito titolare. Dopo essere diventato il primo capitano dopo il ritiro di Zanetti, ha lasciato l'Inter in prestito, prima per l'Hull City, poi per la Sampdoria.

Nel 2017 è tornato in nerazzurro, diventando un elemento importante per lo spogliatoio e di riferimento per gli allenatori, che hanno sempre potuto contare su di lui nei momenti di difficoltà. 

Lo scudetto vinto con Conte nel 2021 è stato il suo secondo trofeo con l'Inter, proprio dopo quella Coppa Italia. A gennaio ha vinto pure la Supercoppa Italiana.

 

 

Terzino sinistro: Chivu

Christian Chivu, all'Inter dal 2007 al 2014, è un altro eroe del Triplete. Iconico il suo caschetto indossato da dopo l'infortunio alla testa contro il Chievo, in nerazzurro ha vinto tre scudetti, due Coppa Italia, la Champions League, il mondiale per Club e due Supercoppa italiane.

Oggi è l'allenatore della Primavera dell'Inter.

 

 

Centrocampista: Javier Zanetti 

Capitano, recordman di presenze e di titoli vinti. Javier Zanetti è la bandiera dell'Inter. Spesso schierato a centrocampo, per favorire Maicon sulla destra, Zanetti ha giocato 858 partite in nerazzurro. Quella Coppa Italia fu, anche per lui, l'ultimo trofeo vinto con l'Inter.

Dal 2014 è vicepresidente dell'Inter.

 

 

Centrocampista: Thiago Motta

 L'attuale allenatore dello Spezia ha vestito nerazzurro dal 2009 al 2012, prima di passare al Paris Saint-Germain. Con l'Inter ha vinto uno scudetto, due Coppa Italia, il Mondiale per Club, la Supercoppa Italiana e la Champions League, non potendo però giocare la finale, in quanto squalificato.

 

 

Centrocampista: Dejan Stankovic

Dejan Stankovic è stato uno dei centrocampisti più dinamici del calcio italiano, protagonista in due squadre che hanno fatto epoca: la Lazio (dal '98 al 2003), e l'Inter (dal 2003 al 2014). Come per gli altri (tranne Ranocchia) quella Coppa Italia fu l'ultimo trofeo in nerazzurro. 

Ricordato dai più, oltre per il furore che metteva in campo, per i gol dalla distanza, come quelli segnati da centrocampo contro Genoa Schalke 04 (in foto). 

Oggi è l'allenatore della Stella Rossa.

 

 

Trequartista: Wesley Sneijder

Uno dei giocatori più talentuosi avuti dall'Inter, Sneijder arrivò in nerazzurro la stagione precedente, come pedina cardine nello scacchiere di Mourinho per conquistare il Triplete. 

La stagione successiva, 201011, sia con Benitez che con Leonardo, l'olandese rimase elemento imprescindibile, e in quella finale realizzò due assist per Eto'o. 

 

 

Attaccante: Samuel Eto'o

Chiamato, con Mourinho, a un lavoro tanto di sacrificio quanto utile, nella stagione 2010/11 Eto'o fu messo al centro dell'attacco, segnando, al termine della stagione, 40 gol (la sua migliore in termini realizzativi). Dopo aver deciso la finale del Mondiale per Club contro il Mazembe, il camerunese lasciò il segno anche in finale di Coppa Italia, segnando una doppietta.

Al termine della stagione lasciò l'Inter, firmando per i russi dell'Anzhi.

Oggi è il presidente della Federcalcio camerunese.

 

 

Attaccante: Giampaolo Pazzini

Inter-Palermo non sarà mai una partita come le altre per Giampaolo Pazzini. Arrivato in nerazzurro dalla Sampdoria a fine mercato invernale del 2011, Pazzini esordì proprio con il Palermo, segnando una doppietta e conqusitando un calcio di rigore, ribaltando il risultato da 0-2 a 3-2.

Quella finale, giocata da titolare, coincise con il primo trofeo della carriera per l'attaccante, che nel 2012 si traferì al Milan.

Si è ritirato nel 2020.

 

 

Subentrato: McDonald Mariga

Subentrato a Thiago Motta a 7 minuti dal termine, Mariga è arrivato all'Inter a gennaio 2010, in tempo per vincere il Triplete. Rimasto per tutta la stagione successiva, in nerazzurro ha segnato un gol in 36 partite.

 

 

 

Subentrato: Diego Milito

Simbolo dell'Inter del Triplete, la stagione 2010/11 non fu delle migliori per Milito. Meno incisivo sottoporta, l'arrivo di Pazzini lo relegò spesso alla panchina. Nella finale di Coppa Italia, riuscì comunque a lasciare il segno, realizzando il gol del 3-1 su assist di Pandev, a pochi minuti dal suo ingresso in campo.

La stagione successiva per Milito fu quella migliore dal punto di vista realizzativo: 24 gol in campionato.

Dal 2017 al 2021 è stato segretario del Racing, e ha ricoperto un ruolo nel trasferimento di Lautaro Martinez proprio dal Racing all'inter.

 

 

Subentrato: Goran Pandev

Subentrato a Pazzini nella finale, Pandev realizzò l'assist per il gol di Milito. In nerazzurro, il macedone ha giocato 69 partite, realizzando 8 gol. Ha vinto uno scudetto, due Coppa Italia, la Champions League (giocando da titolare), la Supercoppa Italiana e il Mondiale per club.

 

 

Allenatore: Leonardo

Allenatore dell'Inter da gennaio a giugno 2011, quella Coppa Italia rimane l'unico trofeo da allenatore di Leonardo. Il suo arrivo in nerazzurro scatenò l'ira dei tifosi del Milan, dove era stato giocatore, oltre che allenatore la stagione precedente.

Terminata l'avventura all'Inter, è diventato dirigente del Paris Saint-Germain, fino al 2013, contribuendo all'arrivo di tanti campioni in Francia, tra cui Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Dal 2018 al 2019 è stato direttore dell'area tecnico/sportiva al Milan, mentre dal 2019 è di nuovo direttore sportivo del Psg.

Google Privacy