Insigne si riprende il Napoli: l'abbraccio con Ancelotti vale la vittoria
Una corsa disperata di felicità. Lorenzo Insigne segna il terzo gol azzurro a Salisburgo in una notte importante e ricca di emozioni, prendendosi la scena più per l’esultanza che per il gol. Il napoletano fa cinquanta metri di campo per festeggiare coi compagni, poi punta dritto Ancelotti e lo abbraccia, cancellando con un gesto settimane di voci e parole spazzate via con un gol. Il rapporto tra i due sembrava logoro da un po’: dopo le voci di mercato dell’estate, la tribuna di Genk aveva fatto male ad un giocatore che nel frattempo era diventato il capitano di questo Napoli.
“Si è comportato male, gliel’ho fatto capire con quel gesto” commenterà poi Ancelotti nel più classico richiamo dei padri di famiglia pronti a perdonare il figliol prodigo. L’esclusione di Salisburgo, allora, è sembrata una semplice scelta tattica, con Zielinski a lui preferito e la coppia Lozano-Mertens a combinare davanti. Lorenzo non ha avuto alcuna reazione, si è accomodato in panchina alzandosi solo due volte: la prima per rinfrancare Luperto - esordiente in Champions - dopo uno scontro di gioco, puro gesto da capitano, la seconda per andarsi a scaldare, come richiesto da Ancelotti.
Il Napoli soffre la spinta del Salisburgo e allora ecco la carta Insigne: gli bastano dieci minuti per entrare in ritmo, altri dieci, o forse meno, per cambiare le sorti del match. Il Salisburgo ha appena pareggiato per il 2-2, il Napoli reagisce coi piedi di Lorenzo per un gol che varrà poi la vittoria. L’esultanza, però, vale più del gol stesso: Ancelotti ritrova Insigne e Insigne ritrova Ancelotti. Il napoletano si prende la scena anche nella notte di Dries Mertens (che supera Maradona) e si riprende un Napoli che ora guarda con fiducia più in là del proprio naso.
Di Gennaro Arpaia
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