Il calcio in tv lo annoia, ha chiamato suo figlio come un tennista ma in carriera ha segnato quasi 300 gol. Chi è Marco Massaro della Caronnese
Serie D, Girone A. Caronnese - Borgosesia 2-0. Marcatori? Uno: Marco Massaro, attaccante classe ’89 nato ad Arzignano; 16 gol in campionato, quasi 300 in carriera, siglati tutti tra Terza Categoria e Serie D. E’ piccolissimo quando il pallone gli finisce sui piedi. Non sa che lo tirerà in porta un numero infinito di volte. “Mio padre in realtà, essendo un portiere, avrebbe voluto che lo diventassi anch’io. Al primo allenamento coi Primi Calci, mi aveva preparato il borsone con tutto il kit, ma quando l’allenatore mi ha chiesto dove volessi giocare, ho risposto deciso che la mia zona era l'attacco”.
Sente subito il feeling col gol Marco e la porta, da quando inizia a giocare tra i professionisti, la violerà quasi 300 volte, a 29 anni non ancora compiuti. Oggi veste la maglia della Caronnese, dove sta bene: “Ho trovato più che una squadra, una vera e propria famiglia. Vivo un buon momento, la società è seria ed esigente ma il clima sereno”. Che stia bene è evidente: la doppietta contro il Borgosesia di domenica corrisponde al 15° e 16° gol in campionato, perfettamente in linea con la media annuale.
C’è però una stagione su tutte che non si dimentica: due anni fa, con la maglia dello Sporting Bellinzago, squadra a cui è stato legato 4 anni e di cui il padre Antonio era l’allora presidente, vince il campionato e raggiunge la promozione in Lega Pro. “Ho segnato 25 reti stagionali e per celebrare come si deve l’annata, al fischio finale dell’ultima partita, ho chiesto la mano a Carlotta. Che oggi è mia moglie e mamma di nostro figlio Rafael”. Non è un nome a caso quello che hanno scelto: Marco ha una passione per il tennis, in particolare per Nadal. “E’ lui il mio modello di riferimento, l’esempio di mentalità da seguire. E se mio figlio scegliesse il tennis, ne sarei felice. E’ uno sport dove risiedono valori importanti, bello da vedere (il calcio in TV, invece, quasi mi annoia) e che ti obbliga a misurarti con te stesso ogni volta che impugni la racchetta”.
Infatti Marco, di idoli tra i calciatori, ne ha pochi; si potrebbe fare il nome di Inzaghi, ma si entusiasma di più quando parla dei compagni con cui in carriera si è trovato meglio: Mattia Rolando, Marco Montante e soprattutto Federico Corno: “Da avversari non ci salutavano nemmeno, mentre oggi siamo oltre che compagni di squadra, amici nella vita”. Davvero un buon momento quello di Massaro, tra gol e aspettative future, perché tra un anno si vede ancora in campo, con la stessa voglia di giocare e con un altro figlio, al quale lasciare scegliere tra tennis o calcio.