Ibra: "Donnarumma il più forte al mondo. A Mbappé ho consigliato dove andare"

Zlatan Ibrahimovic ha lasciato il segno anche in Francia. Nelle scorse ore l'attaccante del Milan ha rilasciato interviste a L'Equipe e al Journal du Dimanche. E' stata l'occasione anche per tornare a parlare della sua esperienza al Paris Saint-Germain: "Ho lavorato tutti i giorni e sono fiero di quello che ho fatto al PSG. Ogni giorno, il club diventa sempre più grande e posso dire che anche io ho dato la mia parte, portando ciò che avevo imparato alla Juventus e al Milan".

 

 

"Donnarumma il più forte al mondo"

"Non mi sono adattato io al PSG, è stato l'inverso", ha proseguito Ibra. "Il club quando mi prese voleva raggiungere il livello più alto, ma c'era tanto su cui lavorare. Sono orgoglioso di dire a me stesso che ero lì all'inizio, vedendo dove sono arrivati oggi". E a proposito di Paris Saint-Germain, Ibra ha detto la sua su due calciatori della rosa di Pochettino. Il primo è il suo ex compagno, Gigio Donnarumma: "Io ci ho giocato insieme e so cosa dico. Lui è il più forte al mondo, e basta".

 

 

Le parole sul futuro di Mbappé

Poi su Mbappé: "Mi ha chiesto un parere sul suo futuro. Io gli ho detto che se fossi in lui andrei al Real Madrid. Giocare sempre nel giardino di casa è più facile, ma andare in quello degli altri è un'avventura. Poi, se fossi un dirigente del PSG, proverei a trattenerlo...". E a proposito di lavoro dirigenziale, Ibrahimovic ha detto: "Il giorno in cui vorrò diventare il direttore sportivo del Paris Saint-Germain, lo diventerò". 

 

 

Il suo parere sul caso Djokovic

Poi Ibra si è espresso anche sul caso Djokovic: "Io mi sono vaccinato per proteggermi e proteggere gli altri. Vaccinarsi per ragioni di salute non è lo stesso che per partecipare a un torneo di tennis. Chi si vaccina lo fa perché ci crede e perché pensa sia efficace contro la malattia. Comunque, ognuno ha la sua opinione. La gente non dovrebbe essere costretta a vaccinarsi solo per andare a lavoro. Io infatti mi sono vaccinato perché penso sia il modo migliore per proteggermi, non per giocare a calcio. Si tratta di situazioni differenti". 

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