Hernanes story - Lacrime, preghiere e intrecci (di mercato): la parabola italiana del Profeta

Il suo arrivo in Italia rischiò di sfumare per via di un’offerta troppo bassa. La proposta che nell’estate del 2009 il Milan presentò al Sao Paulo per provare a strappare quel centrocampista che tanto piaceva a Leonardo non fu gradita dal club brasiliano: Il Milan vuole pagare lui e Miranda quanto una cassa di banane. Ma lui, Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, da tutti conosciuto come Hernanes, in Serie A approdò lo stesso solo un anno più tardi. Agosto 2010, il Profeta sbarca nella Capitale. Trequartista, mezz’ala, regista? Incognita tattica che lo ha sempre accompagnato nella sua avventura italiana. Andatura compassata, ma talento puro. Visione di gioco, piede educato, tiro esplosivo: 41 reti in 156 incontri con addosso la maglia della Lazio. Inutile aggiungere altro. Gol, look stravaganti, la passione per gli scacchi e tanta preghiera: immersione nei testi religiosi fino a pochi minuti prima di scendere in campo, a Formello lo ricordano bene ancora oggi quel brasiliano così 'particolare'.

"NUN TE NE ANDA’, NO PROFETA”

Ricordi indelebili, come quelli impressi nella memoria di quei tifosi della Lazio presenti fuori da Formello il 31 gennaio del 2014. Nun te ne andà, Profeta”, “Profeta no, ti prego”. Ultimi selfie biancocelesti, poi le lacrime di commozione: scarpini regalati al fortunato sostenitore e marcia inserita. Destinazione Pinetina. Perché il primo colpo di Erick Thohir per la sua Inter è stato proprio lui, Hernanes. Un inseguimento in macchina da parte dei giornalisti, poi visite mediche e maglia 88 sulle spalle. “Vado perché credo di migliorare a livello professionale. Grazie dell'amore con cui mi avete amato dal primo giorno ad oggi, sappiate che io vi amerò per sempre e non vi dimenticherò mai”. Lazio nel cuore, nuova avventura all’Inter. La grande occasione. Ma qualcosa si inceppa, Hernanes in nerazzurro non decolla. Un anno e mezzo a Milano, parabola discendente a addio senza rimpianti. Ma capace di fare rumore.

SLIDING DOORS BIANCONERA

Estate 2015, notte tra il 30 e il 31 agosto. Ultimo giorno di trattative, notte di calciomercato. 2.30 circa, davanti l’Ata Hotel parcheggia una macchina di grossa cilindrata: dietro i vetri oscurati si nasconde Fabio Paratici. Il tragitto che porta il direttore sportivo della Juventus alla hall dell’hotel è breve, ma a scrutare l’espressione del dirigente bianconero si percepisce che qualcosa non va. Quel qualcosa risponde al nome di Julian Draxler: il trequartista inseguito per tutta l’estate ha deciso all’ultimo istante di rimanere in Bundesliga, al Wolfsburg. “Sarebbe stato bello vincere con la Juventus”, dichiarò qualche anno dopo il tedesco oggi al PSG. Sliding doors di calciomercato che apre le porte di Vinovo a Hernanes. Paratici sale in camera, posa i bagagli, poi semina i giornalisti che provano invano a inseguirlo nelle vie di Milano: idea notturna, trattativa lampo. Hernanes alla Juventus, l’occasione di un rilancio che il brasiliano in bianconero non riuscirà mai a trovare.

INTRIGO GENOA, ORA LA CINA

Feeling con il pubblico dello Stadium mai nato: Hernanes ‘vittima’ di una operazione di mercato mai del tutto condivisa dal tifo bianconero. Che al brasiliano fin da subito non perdona nemmeno il più piccolo errore. Stadium che rumoreggia, Allegri che prova la sorpresa tattica: Hernanes regista. Risultati? Altalenanti. Tra i punti più alti della sua avventura in bianconero la doppia sfida di Champions contro il Bayern Monaco, febbraio/marzo 2016. Prestazioni di sostanza: qualità, interdizione, personalità. Illusione bianconera che dura poco. Sensazione di talento incompiuto e Profeta sempre più ai margini del progetto Juventus. E allora ecco il calciomercato. Chiamate dall'estero, sondaggi, poi la tentazione Genoa: intesa tra club raggiunta, il brasiliano riflette. Ultimo giorno della sessione estiva di calciomercato del 2016: Witsel alla Juventus, il Profeta (anche se non del tutto convintissimo della destinazione) pronto a volare da Preziosi. Altra sliding doors di mercato, che questa volta però non sorride a Hernanes come successo esattamente un anno prima. Altri sei mesi (difficili) in bianconero e poi il rewind rossoblù. “Non è vero che ha rifiutato il Genoa, è stato combattuto fino all’ultimo, poi ha mandato un sms molto bello a mio figlio Fabrizio in cui spiegava i motivi della sua scelta”, le confessioni del presidente Preziosi. Motivi presto noti a tutti. Offerta cinese, tra Hebei e Juventus accordo raggiunto (Clicca qui per tutti i dettagli): 8 milioni più due di bonus e club bianconero che registra una plusvalenza di 5 milioni di euro (3 subito, 2 legati al raggiungimento di bonus). E Hernanes? Prima tappa Marbella (dove la formazione cinese allenata da Pellegrini è in ritiro), oggi l'ufficialità dell’addio alla Serie A. Senza tanti rimpianti e con quel retrogusto amaro di ciò che poteva essere e invece non è stato. Arrivederci Profeta.

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