La nuova vita di Hernanes: "Ora produco vino. Mi piacerebbe chiarire con Lotito"

Dai dribbling in campo a quelli in vigna, Hernanes riparte dal vino. Immaginatelo così: stivali fino alle giocchia, sorriso largo, guarda il panorama delle Langhe astigiane, colline verdi sconfinate. Si aggira tra le viti, tocca con mano e impara un po’ di potatura. Vuole capire come nasce il vino. Su una di quelle colline, nella località di Montaldo Scarampi, nel 2016 il Profeta ha aperto la sua casa vinicola («Ca’ del Profeta») e un resort di lusso. Oggi, da svincolato, si dedica a tempo pieno alla sua nuova vita da impreditore, decollata dopo la pandemia: “Prima non lo facevo perché avevo paura di distrarmi dal campo e dal mondo del calcio”, dice a Gianlucadimarzio.com.

"Prima di venire in Italia il vino non lo bevevo nemmeno"

  

 

 

Ora il focus è un altro, basta aprire il suo profilo Instagram per accorgersene. Le ultime foto lo ritraggano tra le bottiglie e i tavoli del suo ristorante. E pensare che prima di arrivare in Italia il vino non lo beveva nemmeno: “L’ho scoperto qui e me ne sono innamorato”. Scintilla accesa: “Mi è sempre piaciuto viaggiare per l’Italia per scoprire posti belli, quando ho visto Langhe del Monferrato mi sono detto: in Italia non ho ancora comprato niente, perché non iniziare ora?”. Niente saudade, quella è solo l’etichetta di uno dei suoi vini, in Italia è tornato per stare vicino ai figli. Ma una chiamata dalla Serie A la valuterebbe con attenzione.

 

 

 

Hernanes è senza contratto dopo la sua ultima esperienza in Brasile, allo Sport Recife, avrebbe tempo per trovare squadra fino al 31 marzo. Però assicura: “Al momento non ho ricevuto nessuna offerta e non ho nemmeno avuto contatti con squadre italiane”. Riuscirebbe a fare ancora la differenza in Serie A? Risponde con sincerità: “Non lo so, dovrei mettermi alla prova. La tecnica è sempre quella, i piedi li ho. Dovrei vedere però come sto fisicamente”.

 

 

Intanto si divide tra Roma, Milano e Torino: “Amo tutte e tre le città. Roma è magica, pensa che il mio film preferito è il Gladiatore… però è troppo grande. Milano è internazionale, mi piace per quello”. Anche i suoi ricordi da calciatore portano sempre lì, uno per squadra: “Non potrò mai dimenticare la vittoria della Coppa Italia con la Lazio nel 2013, il gol al Napoli con la maglia dell’Inter e l’esordio in Champions con la Juve contro il Manchester City”.

"Quando torno a Roma vorrei andare a Formello"

 

 

Della sua carriera non cambierebbe niente, anche se un episodio gli fa ancora male. E’ il 10 maggio 2015, la Lazio ospita l’Inter all’Olimpico. Hernanes segna due volte, ribalta i biancocelesti e fa la capriola davanti ai suoi ex tifosi: “Non era un gesto contro di loro – racconta - ero arrabbiato col presidente Lotito”. Che, pochi mesi prima, aveva detto che cedere il brasiliano all’Inter era stato un affare. Acqua passata ormai, il Profeta tende la mano: “Mi piacerebbe chiarire con lui, da quel girno non l’ho più visto. Quando torno a Roma vorrei andare a Formello”.

Ha seguito poco il campionato italiano finora, ma abbastanza per farsi un’idea: “Con Vlahovic la Juve ha fatto un grande acquisto. Però bisogna dargli tempo. Passerà un mesetto affiché si abitui alla squadra e alla nuova realtà. Non è solo questione di avere talento, bisogna capitare nel momento giusto. Io sono convinto che per un giocatore sia sempre il momento giusto per arrivare alla juve, però portarla ad un livello superiore è un altro discorso”. Sulla vittoria dello scudetto ha pochi dubbi: “Vedo l’Inter favorita. Giocano bene e sanno vincere, questo vuol dire tanto”. Parola del Profeta.

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