Hansi Muller sicuro: "La Germania è forte e quando serve c'è"

E’ cominciato tutto da lì, da Stoccarda. Qui è sgorgata la rivoluzione di Jürgen Klinsmann, proseguita da Joachim Löw e dal suo staff, tutti legati al capoluogo svevo. Chi li conosce bene è Hansi Müller, ex fantasista di Como e Inter, che oggi lavora proprio a Stoccarda: “Se usciamo così presto succede quello che è successo già ad altri campioni del mondo” Racconta alla Gazzetta dello Sport. Il riferimento, chiaramente, è alla Germania, sconfitta all’esordio dal Messico e pronta a ritornare in campo con la Svezia. La vittoria l’unico risultato a disposizione: “Ma la squadra è forte e nei momenti giusti c’è sempre. Vedrete, la Germania raggiungerà gli azzurri sulla spiaggia solo dopo il Mondiale”

Già, l’Italia a Russia 2018 non c’è proprio: “Però un Mondiale senza di voi è come il mare senza acqua – continua Muller - mi veniva quasi da piangere, pensando ai nostri duelli del passato”. Come nel 1982, nella notte del Bernabeu. In questo caso la Germania per raggiungere la finale dovrà reagire: “E’ sempre difficile ricreare la fame di vincere. Di solito i campioni del Mondo non arrivano sazi, ma nemmenl al 100%. E quel 2-3% fa la differenza. In questo gruppo i leader viaggiano sulle 80­90 presenze in nazionale. Un allenatore deve saper creare un ambiente totalmente nuovo, altrimenti fatichi”

Adesso la Svezia, la stessa squadra che ha eliminato l’Italia e che oggi potrebbe complicare terribilmente anche i piani tedeschi: “Conosco Löw e non è amico dei cambiamenti, però si è visto che Reus e Gomez hanno dato altri impulsi quando sono entrati. Gli svedesi staranno dietro, una punta veloce come Werner può servire meno che un centravanti fisico come Gomez. Ma togliere 5­6 giocatori non è mai utile, Löw dovrà aver valutato chi ha reagito meglio”.

Il resto dell’Intervista in edicola con la Gazzetta dello Sport

Google Privacy