Hamsik lascia la nazionale: "Da capitano della Slovacchia ho toccato il punto più alto..."
Da quel 7 febbraio 2007 ne è passato di tempo, più di 15 anni, ben 5584 giorni per essere precisi: Marek Hamsik ha deciso di lasciare la sua Slovacchia, dopo ben 135 partite e 26 reti segnate per la sua nazionale. In quell'occasione esordì contro la Polonia, giocando 9 minuti.
All'epoca, Hamsik giocava con la maglia del Brescia in Serie B, dove totalizzò 45 presenze segnando 11 gol tra campionato e coppa. Una stagione memorabile, che lo portò dritto a seguire il Napoli neopromosso in Serie A, dove rimarrà per ben 11 stagioni, lasciando da capitano.
Ora, sempre da capitano, lascia la sua nazionale, dopo un percorso durato 15 anni e dopo aver toccato i picchi più alti della storia del calcio slovacco, come stesso lui ha ricordato nella sua lettera d'addio. Uno step importante, compiuto a quasi 35 anni, nella stagione in cui ha vinto il primo campionato della sua carriera, in Turchia, con la maglia del Trabzonspor.
Hamsik, addio Slovacchia: la sua lettera
Così ha scritto Hamsik sui suoi profili social: "Non è stato facile, ci ho pensato a lungo, ma dopo quindici anni ho deciso di chiudere una parte significativa e meravigliosa della mia carriera calcistica. Ho deciso di concludere la mia carriera in nazionale. È stato un viaggio lungo e bellissimo, di cui sono molto orgoglioso. Sono commosso di aver fatto parte di tutti i più grandi successi della nazionale di calcio slovacca. Ci sono stato nel punto più alto della nazionale: ho potuto far parte di una squadra che ha giocato la Coppa del Mondo 2010 in Sud Africa e nel 2016 e 2021 ai Campionati Europei. È stato un grande onore per me guidare la nazionale slovacca in più di cinquanta partite con la fascia da capitano".
"Ho sempre saputo quanto rappresentare il mio Paese fosse un grande onore, una responsabilità e ho sempre cercato di dare il massimo per i nostri tifosi. È sempre stato meraviglioso cantare l'inno slovacco prima delle partite e vedere i tifosi con le nostre bandiere sugli spalti. Non si sentiva bisogno di provare maggior motivazione. Grazie a tutti gli allenatori, compagni di squadra e coloro che hanno fatto parte degli staff con cui ho avuto l'onore di lavorare qui, insieme hanno cercato di fare di tutto per il successo del calcio slovacco! Ci vediamo alle partite della nostra nazionale", ha concluso il centrocampista.