Hall of Fame del calcio, Costacurta annuncia: "Dal prossimo anno ci sarà un premio dedicato a Davide Astori"

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Tanti sono i personaggi illustri che stanno intervenendo, in queste ore, sul palco del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Infatti, nel capoluogo toscano, proprio oggi si celebra la settima edizione della cerimonia di premiazione della Hall of Fame del calcio italiano. Presenti tanti personaggi illustri come Del Piero, Gullit e Oriali c'è stato spazio anche per il calcio femminile, rappresentato da Elisabetta Vignotto.

Ex calciatrice della Nazionale italiana di calcio e ora presidente del Sassuolo calcio femminile, la Vignotto ha voluto rilasciare alcune dichiarazioni riguardo il futuro della Nazionale e dei giovani che si apprestano ad approcciare al mondo dello sport:

"Si sta andando finalmente nella giusta direzione, con le squadre maschili che cominciano ad avere una squadra femminile. Sempre troppo tardi, come sono solita dire. Quando giocavo io eravamo una delle migliori nazionali di Europa, poi ci siamo un po' persi. Ora si sta provando a rinascere e l'Italia si sta giocando match importanti per una qualificazione al Mondiale. Come ho cominciato? Giocando all'aria aperta. Adesso per strada si gioca poco. C'è molto traffico, gli spazi sono sempre meno. Ma è il tempo che cambia, è giusto così. L'importante è che i ragazzi continuino a rispettare l'avversario e il proprio corpo, stando lontani dalle cattive tentazioni".

Nel cuore di Palazzo Vecchio è intervenuto anche Osvaldo Bagnoli, tra le tante ex allenatore di Genoa, Inter e Verona:

"Mi fa piacere essere entrato nel cuore dei veronesi. Ricevere questo premio è stata una sorpresa anche per me (ride n.d.r). Ieri non sono andato a vedere il Verona, perché temevo che mi chiamassero in panchina. Se oggi esiste un altro Bagnoli? Non sta a me dirlo. Non sono molto aggiornato sul calcio di oggi. Sapete, nel corso del tempo si perde un po' la memoria".

Sono inoltre arrivate anche le parole di Bruno Conti, ex calciatore e storica bandiera della Roma:

"Gli anni passano purtroppo, bisogna guardare avanti. Giocare nella Roma è stato bellissimo, raggiungere la Nazionale e vincere un Mondiale anche. Sono onorato di essere qui, avrei preferito ricevere questo premio con l'Italia ai Mondiali. Auguro un buon lavoro a Fabbricini e a tutta la Figc. Mio nipote gioca nelle giovanili del Cagliari, ha 16 anni ma bisogna avere pazienza. Intanto si diverte e questo è l'importante. Da nonno mi auguro che possa far parte della rinascita del calcio italiano. Che possa avere una carriera come mio figlio Daniele, che ha saputo dimostrare sul campo delle qualità più importanti del cognome. Sul 3-1 col Barcellona ci auguravamo che potesse finire così perchè due gol comunque si possono rimontare, ma tre è molto più difficile contro una squadra che in casa e in trasferta gioca allo stesso modo. Ma ci proveremo, con il meraviglioso apporto dei nostri tifosi. I problemi in casa li vediamo e li abbiamo visti anche dopo queste competizioni, non voglio dire che ci siano cali di concentrazione. Contro la Fiorentina, i viola hanno fatto una grande partita, chiudendo gli spazi e concretizzando le occasioni. Il campionato è strano ma siamo ancora lì per l'obiettivo Champions".

Puntuale anche l'intervento di Ruud Gullit, bandiera del calcio olandese e storico giocatore del Milan:

"Treccine? Ho deciso di cambiare, perché la vita è come un libro. Essere famoso è bello, ma delle volte è bello poter avere dei momenti privati. Dedicai il mio Pallone d'Oro a Mandela per le sue battaglie. Questo perché un giocatore non deve solo giocare bene in campo, ma anche impegnarsi per migliorare la vita di chi è stato meno fortunato. Costacurta? Ha la faccia d' angelo ma in campo era un diavolo. Voglio ringraziare l'Italia, perché mi ha insegnato tanto. Qui ho visto tanta passione, perché sapete apprezzare la bellezza delle cose. Ai miei tempi il calcio italiano era il top al mondo, per questo sono così onorato di ricevere questo premio. Il mio Milan? C'era sempre pressione, non riuscivamo a goderci le vittorie. Avevamo sempre fame di altre vittorie. Solo dopo mi sono reso conto di quello che eravamo riusciti a fare. Quando abbiamo capito di essere forti? In una partita con il Como. In 10 contro 11 riuscimmo a vincere 5-0, il che era incredibile in Italia. Da lì abbiamo cambiato mentalità. Spero che il Milan di ora possa rinascere e tornare a vincere"

Belle le parole anche dell'ex attaccante e capitano della Juventus, Alessandro Del Piero:

"L'ovazione da parte dello Stadium nella mia ultima partita non la dimenticherò mai. Come gli applausi che mi hanno riservato nell'ultimo anno un po' ovunque. Per me è un orgoglio ricevere questo premio, in compagnia di grandissimi campioni come Gullit, Costacurta, Elisabetta e un mito della panchina quale Osvaldo. La Nazionale? È una chiamata, che devi sempre accettare. È un momento di totale soddisfazione, è il massimo. Ho vestito l'azzurro a 16 anni, dopo altri 16 sono diventato campione del mondo. Il gol alla Germania a Dortmund? È un po' la storia della mia carriera. Ho cominciato per strada, giocavo dove capitava. Nel mio paesino ho rincorso con determinazione il mio sogno e quello è stato il mio traguardo. La notte prima della finale di Berlino? Sì, ho dormito a differenza degli altri. Ma mi cagavo sotto anche io (ride n.d.r). Ero uno dei più anziani, dovevo dare il buon esempio. Fortunatamente è andata bene e siamo qui a raccontarla con il sorriso".

Queste invece le parole di Del Piero a margine dell'evento: "Rimonta delle italiane in Champions? Tutto è ancora possibile. Stiamo parlando di due grandissime squadre come Roma e Juventus. A livello psicologico una squadra che ha vinto con un grande margine può magari sentirsi appagata, una che ha perso ha invece la voglia di riscattarsi. Ci possono essere degli episodi e delle situazioni che ti portano a vincere e fare l'impresa. Il dovere è quello di crederci e provare a passare il turno anche se per entrambe è veramente troppo difficile. Dai italiani, io da juventino, ci auguriamo che accada l'impossibile e che tutte e due vadano avanti. Il gol di Ronaldo? Innanzitutto credo che sia bello sottolineare il bel gesto del pubblico dello Stadium che ha applaudito il gesto e riconosciuto il valore di un campione. Per quanto riguarda il gol credo che la cosa più bella l'abbia fatto quando con Buffon e Chiellini fuori posizione abbia cercato prima l'assist per il compagno e poi il gol. Certo poi è salito in cielo e ha fatto una cosa pazzesca. Davvero ha fatto un gol incredibile. Sta bene sotto il profilo mentale e fisico, credo che in generale il Real sia molto forte e che abbia buone chance di andare in finale".

Interviene anche Costacurta che fa una dichiarazione molto importante su un nuovo premio che verrà istituito in memoria di Davide Astori:

"Dal prossimo anno, dalla prossima edizione della Hall of Fame del calcio italiano, ci sarà un nuovo riconoscimento. Quello del fair play, che la giuria assegnerà. Questo porterà il nome di Davide Astori".


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