Gravina: “Che danno senza ripresa: già persi 500 milioni”

La Bundesliga è ripartita, la Liga lo farà dall’8 giugno, la Premier non ha una data ma ha permesso gli allenamenti con i contatti tra i giocatori. In tanti si muovono, e anche l’Italia sta cercando di farlo. Dopo il nuovo protocollo per la ripresa dei campionati annunciato da Spadafora e il Consiglio di Lega del 26 maggio scorso, la volontà delle squadre rimane quella di ripartire il 13 giugno. Una data ancora da decidere, sulla quale si saprà sicuramente di più nel prossimo incontro di giovedì 28 maggio tra governo, Lega e FIGC.

L'INTERVENTO DI GRAVINA

Nel frattempo sono arrivate anche le parole di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, sulle grandi perdite che l’emergenza sanitaria ha già portato nel calcio: “Solo il ritorno in campo consente di attutire il crollo dei ricavi sul breve periodo stimabili altrimenti in oltre 700 milioni (più di 500 generati dal blocco imposto dal Covid-19)” il suo intervento sul magazine "Riparte l'Italia". “Il compito della Federcalcio è fare di tutto per rimettere in moto il sistema, anche per impedire che la crisi economica comprometta, stavolta sì irreparabilmente, la passione degli italiani verso questo splendido gioco”.

“DIFENDERE 100 MILA LAVORATORI”

Gravina ha sottolineato come il calcio sia “un settore occupazionale importante (sono stimati in circa 100.000 i lavoratori diretti e nell’indotto), che produce emozioni e che genera introiti ingenti per lo Stato. Il calcio in Italia coinvolge 4,6 milioni di praticanti, con circa 1,4 milioni di tesserati per la FIGC, di cui 833.000 calciatori tesserati nell’ambito dell’attività giovanile (circa il 20% della popolazione italiana maschile tra i 5 e i 16 anni risulta tesserato per la Federcalcio). Ogni anno in Italia si disputano circa 570.000 partite ufficiali, ovvero 1.600 partite al giorno (una ogni 55 secondi). Dati e trend che testimoniano quanto il calcio rappresenti il principale sistema sportivo italiano, se si considera anche il fatto che la FIGC da sola incide per circa il 24% degli atleti tesserati per le 44 Federazioni Sportive Nazionali affiliate al CONI”.

“FATTURATO DIRETTO DEL CALCIO DI 4,7 MILIARDI”

Il fatturato diretto generato dal settore calcio è stimabile in 4,7 miliardi di euro. Di questa cifra, il 23% viene prodotto dai campionati dilettantistici e giovanili, dalla FIGC e dalle leghe calcistiche (1,1 miliardi di euro), mentre il restante 77% (3,6 miliardi) dal settore professionistico, ovvero dal valore della produzione generato dai club di Serie A, Serie B e Serie C. I settori coinvolti sono quello economico (742,1 milioni di contributo diretto all’economia nazionale), sociale (1.051,4 milioni di risparmio economico generato dai benefici prodotti dall’attività calcistica) e sanitario (1.215,5 milioni in termini di risparmio della spesa sanitaria), insieme a quello delle performance sportive” ha concluso Gravina.

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