Cagliari, Giulini tuona: "Facciamo ridere da tre mesi"

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Tommaso Giulini presenta Zenga. E tuona. Il presidente del Cagliari vuole una reazione da parte della sua squadra "Mi sono confrontato con il mio direttore sportivo, l'unico nome che mi ha fatto è quello di Zenga" dichiara durante la conferenza stampa di presentazione. "Dopo la partita l'abbiamo chiamato: era a Dubai, la mattina dopo era da noi in ufficio".

"Facciamo ridere"

"Il mio stato d'animo oggi è diverso rispetto a quello del mister che vuole riportare entusiasmo" ha poi continuato. "Ci mancano un paio di vittorie per salvarci, speriamo che Zenga ce le faccia fare il prima possibile. Oggi dico soltanto che dobbiamo salvare la faccia, è tre mesi che facciamo ridere. Sia in campo che fuori dal campo ci sono stati determinati atteggiamenti sbagliati, oggi ho richiamato la squadra. Alcuni si conoscono, altri rimangono nello spogliatoio. Abbiamo fatto ridere tutti e ci metto dentro la società, il direttore e l'allenatore che fino a domenica era in panchina. I giocatori sono quelli che vanno in campo e hanno fatto ridere pure loro. Nelle ultime undici partite non abbiamo visto la squadra vista contro la Fiorentina. Bisogna fare mea culpa perché questo Cagliari non è quello visto da Lecce in poi. La scelta di Carli su Zenga, in questo momento, penso sia la migliore in assoluto". 

"Maran allenatore vuoto"

"L'amarezza è grande, comprende tutti. Maran era un allenatore vuoto che ha dato poco nelle ultime giornate. Ci sono stati degli errori del gruppo, dentro e fuori la partita. Ci sono stati anche errori miei e del direttore. Dietro ad un esonero c'è dispiacere, ma c'è amarezza generale per un periodo senza vittorie. Potrei citare mille situazioni che non rappresentano il reale valore della rosa. Questo dispiace, siamo qui per ripartire con il mister".

Si è anche parlato della assemblea straordinaria di Lega di oggi: "Spostare cinque partite al 13 maggio sarebbe stata follia. Chi in Lega Calcio ha pensato di fare un comunicato senza avvertire le società deve prendersi le sue responsabilità".

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