Il Cholismo di Bordalás e i gol della JM: i segreti del Getafe in zona Champions

La rincorsa del Getafe all’Europa è iniziata undici anni fa, quando il più grande miracolo della storia del club si stava per compiere. Fuori a un passo dalle semifinali della Coppa Uefa 2008, ma solo ai supplementari per colpa della regola dei gol in trasferta contro il favoritissimo Bayern Monaco che dovette ricorrere a una doppietta di Luca Toni ai minuti 115 e 120 per strappare la qualificazione. Non era ancora la grande era delle spagnole, almeno non quanto ora: a parte Valencia e Siviglia in Uefa e il trionfo di Parigi del Barcellona, l’Europa era accessibile anche ad altri.

Tempi acerbi per una piccola spagnola rivelazione d’Europa per tentare la grande impresa, il primo grande rammarico del Getafe versione europea. "EuroGeta" lo chiamavano e da lì in poi la missione sarebbe stata quella di riformare una squadra capace di prendersi la sua rivincita: troppo fiacca però la rosa che tornò in Europa nel 2011 e che non riuscì neanche a superare il primo gironcino.

I tempi sono invece maturi adesso: il ritorno in Europa è lì a portata di mano e la classifica dice persino che se finisse oggi il campionato il Getafe sarebbe in Champions League. Quarto in campionato, ma guai a chiamarlo sorpresa: perché se dopo 26 giornate ti sei messo alle spalle big come Valencia e Siviglia e disti solo 6 punti dal Real, vuol dire che le basi sono più che valide.

“La terza squadra di Madrid”, che al momento vale di più di essere “i primi degli altri”. Rayo e Leganés non possono reggere il confronto con la squadra di Bordalás, il vero autore di questo miracolo: dopo due promozioni dalla Segunda alla Liga ha compiuto il suo sogno di allenare nel massimo campionato, lui che per colpa dei tanti infortuni smise di giocare a 28 anni e iniziò a studiare da allenatore.







È considerato il miglior esponente della scuola del Cholismo, anche se l’unico difetto rimane quello di non riuscire mai a battere il proprio maestro, anzi, negli scontri diretti non è riuscito ancora a segnarli un gol in quella che è a tutti gli effetti la partita maledetta del Getafe. Organizzazione, difesa e grinta: i numeri non mentono, il suo Getafe subisce meno reti di Barcellona e Real e solamente Valencia e Atlético Madrid sono riuscite a fare meglio.

E poi ci sono quei due davanti, la doppia JM: Jaime Mata e Jorge Molina, la miglior coppia-gol spagnola della Liga. Solo Messi e Suárez hanno segnato di più, ma i loro numeri sono incredibili. Molina, 10 reti, è il veterano del campionato: l’ultimo giocatore con 36 o più anni a essere andato in doppia cifra era stato Ferenc Puskás, ormai 55 anni fa. Numeri incredibili per un calciatore apprezzato e rispettato in tutto il Paese, tanto che nell’ultima partita contro il Betis il suo ex pubblico si è alzato in piedi per tributargli la meritata ovazione. Mata, a quota 11 in Liga e ormai conosciuto come "Mata-Dor", invece è il goleador del 2019: 8 gol e 4 assist dall’inizio dell’anno nuovo, solamente Leo Messi con 10+2 ha fatto meglio.






E con una squadra così, che ha anche elementi conosciuti in Italia come Mathieu Flamini, Chichizola e Cristóforo, è lecito sognare. Sognare di tornare a essere l’EuroGeta e di prendersi finalmente, più di 10 anni dopo, la propria rivincita europea.

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