Gerson: "Voglio conquistarmi il Brasile portando la Fiorentina in Europa"

Un gol al Chievo per conquistare i suoi nuovi tifosi, un'avventura in viola per diventare grande. "Dicevano che avevo chiesto alla Roma di far saltare quest'operazione, che non ci volevo venire. Bugie: io qui sono felice". Gerson Santos Da Silva è una della sorprese di questo inizio di campionato. E' arrivato in estate a Firenze in prestito dalla Roma, e subito ha preso confidenza con il nuovo ambiente. Dallo spogliatoio con i nuovi compagni, fino al ruolo di mezzala relegatogli da Pioli: "Ci giocavo da ragazzo nel Fluminense, poi mi spostarono in attacco. Ma amo giocare a centrocampo", spiega ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

I modelli cui ispirarsi "sono Modric e Kross", ma l'idolo dell'infanzia "era Robinho. I suoi gesti tecnici mi facevano impazzire". E fa niente che l'ex Milan giocava in attacco: anche Gerson, d'altronde, è in grado di dare una grossa mano ai suoi in zona-gol: "Potrei farne 6-7, ma anche fermarmi a due se sarà necessario per il bene di questa squadra. L'Europa League è alla nostra portata, siamo forti. Questo club e Pioli in particolare mi hanno dato fiducia, la sento. So che la Roma può riacquistarmi, ma ora voglio dare il 100% qui"

E chissà che, a suon di buone prestazioni in maglia viola, il brasiliano non riesca ad entrare nell'orbita della Seleçao: "La nazionale è un sogno, ma servirà fare bene qui e pure in futuro per conquistarmi la chiamata. In Italia sto imparando a giocare con cattiveria, a fare falli ce reputo indispensabili e che mi aiutano a maturare". Il compagno Simeone ha segnato al debutto con l'Argentina, Chiesa anche è già nel giro azzurro: "Entrambi hanno una fame di successi incredibile, hanno le idee molto chiare nonostante la giovane età. In avanti, la Fiorentina ha tanta qualità".

La qualità, però, non manca neppure tra le file degli avversari. Il prossimo, in campionato, sarà il Napoli di Ancelotti: "Mi piaceva Sarri e ora pure Ancelotti - spiega ancora l'ex Roma -. Sono bravi, se potessi toglierei loro Zielinski... Hamsik. E pure Insigne. Sono tutti bravi a dire il vero, ma non ci lasceremo intimorire. La Fiorentina farà la sua partita".

L'intervista completa su La Gazzetta dello Sport


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