Preziosi: "Piatek? Non mi sorprende, arriverà a 35 gol"

Il suo Genoa, imbattuto da cinque turni, viaggia spedito verso la salvezza grazie anche alla continua valorizzazione di tanti talenti. Uno di questi è stato certamente Krzysztof Piatek, portato in Italia questa estate per 5 milioni e rivenduto a gennaio al Milan per 35 milioni più bonus. Una plusvalenza record per il Genoa, di questo e non solo ha parlato Enrico Preziosi a margine dell'Assemblea di Lega.

"Piatek? Mi aspettavo questo rendimento, altrimenti non l’avrei venduto a quelle cifre. Evidentemente è un giocatore importante - ha detto Preziosi -, molti non sono contenti tra i genoani per le cifre e tutto il resto, però è un’operazione che si doveva fare e l’abbiamo fatta. A me Piatek non sorprende, credo che in una squadra dove ci sono più possibilità in attacco lui riesca a esprimersi al meglio. Il Milan ha molte più soluzioni, ha più possibilità di segnare: credo che arriverà oltre i 35 gol in gare ufficiali. Rammarico? No, io sono soddisfatto perché sta facendo bene: è come un sarto che ti ha fatto bene l’abito e tu sei contento, va così. Noi abbiamo preso dei soldi, per alcuni sono pochi e per noi erano giusti: siamo contenti di aver fatto l’operazione e auguro a Piatek e al Milan di avere i successi che si meritano”.

Sulla scoperta di tanti giocatori al Genoa: “Siamo un pizzico fortunati, sono scelte che sembrano un pochino occasionali ma non lo sono: sono dettate da momenti in cui studiamo alcune situazioni che sembrano utili per il Genoa. C’è un lavoro dietro e ci sono decisioni, qualche volta si sbaglia perché si parla solo di Piatek, ma si deve parlare anche di tantissimi giocatori che abbiamo preso e che non hanno risposto alle nostre aspettative, come succede: ora ci godiamo questo momento fortunato, i giocatori che abbiamo scelto li abbiamo scelti sempre con la convinzione che fossero i giocatori adatti al nostro calcio”.

Sulla possibilità che il valore di Piatek raddoppi, Preziosi ha chiosato: “Non è una cosa che compete a me, il Milan non deve fare trading come noi, quindi credo che il Milan debba valorizzare il suo asset e il suo club: si fa fatica a rifiutare certe offerte, ma credo che per il Milan sia diverso. A meno che, come succede nel calcio, accadano cose folli, tipo 300 o 400 milioni offerti, e che possano venderlo”.

Il presidente del Genoa ha anche parlato dell'ipotesi di un trasferimento di Kouamé al Napoli: Adesso pensiamo al campionato da finire, poi vedremo cosa succederà: siamo sempre nella convinzione che facciamo le cose per il bene della nostra società, anche se spesso questa cosa non è condivisa dai nostri tifosi perché vorrebbero giustamente vedere giocare i propri idoli con la loro squadra e con la loro maglia. Noi facciamo sempre quello che serve al Genoa in termini di investimenti per il domani sul discorso struttura, abbiamo sempre bisogno di risorse per fare andare avanti le cose in una certa maniera”.

In chiusura un pensiero sull’errore del VAR in Fiorentina-Inter: “È strano che dopo la chiamata del VAR Abisso abbia confermato il rigore: forse non l’ha visto nella maniera giusta, questo vorrebbe dire che il sistema andrebbe rifatto o ripensato. Credo che quando interviene il VAR ci debba essere qualcuno che giudichi. Preoccupazione? No, Abisso non credo volesse fare un errore così madornale. Il problema è che quando interviene la VAR e l’arbitro viene chiamato, evidentemente c’era un dubbio: credo che questo dubbio la VAR stessa poteva fare in modo che non ci fosse. L’arbitro secondo me sbaglia, lo si chiama e gli si dice che non è rigore. Non ci sono altri incontri pianificati, chi non fa non sbaglia”.


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