Genoa, Juric in conferenza con Burdisso e Rigoni: "Dimentichiamo il passato, tutti uniti per queste ultime sette battaglie"
Ti aspetti Juric, invece nella sala stampa del Signorini di Pegli alla vigilia di Genoa-Lazio arrivano in tre: "E i motivi sono tanti". A parlare é Ivan Juric, al ritorno sulla panchina del Grifone dopo i mesi lontano da Genova. A fianco dell'allenatore Capitan Burdisso e Luca Rigoni.
"Perché sono qui? Primo perché voglio trasmettere che questa squadra, al di là delle tante voci anche brutte che ci sono state, ha tanta fiducia da parte mia sia a livello umano che di squadra. - le prime parole dell'allenatore - Poi vogliamo lavare questa brutta immagine che si è creata il Genoa: siamo consapevoli che non ci meritiamo sostegno, ma chiedo ai tifosi di darci una mano. Soprattutto qui a Genova la tifoseria può dare e togliere tanto, io spero che in quest'ultimo periodo ci dia tanto. Terzo motivo della loro presenza qui con me oggi, è che non mi è piaciuto il fatto che loro dovessero subire insulti senza poter parlare: ora voglio ci sia quest'immagine dell'allenatore con i suoi ragazzi, al di là delle difficoltà passate insieme tutti uniti in queste ultime sette gare. Siamo pronti a lottare in queste ultime partite, in queste ultime sette battaglie, e a lavare l'immagine di tutti noi che é veramente brutta".
"Essere qui è stata un'idea dell'allenatore ma condivisa dalla squadra, è sicuramente una cosa positiva, come ha detto il mister vogliamo cambiare la brutta immagine e dimostrare di essere più uniti che mai per ribaltare questa situazione, l'obiettivo ora é dare il massimo. Problemi di spogliatoio? Sono tutte cose che fanno parte del calcio, del mondo del lavoro e del nostro mondo: in questi sei i miei valori e le mie certezze sono sempre rimasti gli stessi, in questo momento ci vuole più determinazione. A volte non parlare è una scelta, ora dobbiamo pensare a lavorare". "Oggi siamo qua insieme per far vedere che siamo tutti uniti e per tirarci su, c'è dispiaciuto molto per l'esonero del mister dopo la gara di Pescara dove abbiamo commesso tanti errori, ora vogliamo ripartire e fare queste sette partite al massimo, far vedere che squadra siamo e che uomini siamo" ha continuato Rigoni.
Dal momento attraversato dai rossoblù alla sfida di domani. "Ho visto bene i ragazzi in questa settimana, la Lazio è una grande formazione ma sono sicuro che domani faremo una grande prestazione, in campo ci sarà un Genoa tosto e cattivo. Hanno se non il miglior tridente in Italia poco ci manca, abbiamo preparato la gara per fermarli, come si fa chiedetelo a Nicolas. - sorride Juric - Cosa ho imparato stando lontano dal Genoa? Quando ci si trova in una situazione del genere tutti devono capire qualcosa, è mancato il carattere ma sono sicuro non sia mai mancata la volontà di fare bene dei miei giocatori, nemmeno uno. Io credo di aver commesso errori più a livello di gestione, in certe situazioni avrei dovuto fare altre scelte: a Firenze come avevo detto non ho protetto i ragazzi, non proteggendo automaticamente me e la società. Quello che ho imparato è che bisogna sempre difendere le proprie idee anche a costo di sbagliare".
"Quindi giocherò queste ultime partite da Juric? Io ho passato un periodo brutto e non lo auguro a nessuno, io sono convinto che che i ragazzi abbiano una voglia incredibile per dare un'immagine diversa di questa squadra. La mia permanenza qui la divido in due: fino a gennaio questa squadra ha dimostrato grande carattere, con una crescita costante di tutti, c'era un clima positivo, poi qualche problema c'è stato. Se ho visto il Genoa in queste settimane? Sì, aveva un'idea diversa dalla mia, io tornerò a fare quello che ho sempre fatto". Dal gruppo ai singoli. "Lamanna? Quello del portiere è un ruolo difficile, se perde fiducia si trova difficoltà, per me Lamanna deve avere fiducia in se stesso. Ha commesso errori più a livello psicologico che tecnico, sono convinto farà bene. L'assenza di Izzo? Mi dispiace molto, l'importante è che sia caduta l'accusa più pesante, ma è una perdita enorme".
Sul ritorno di Veloso. "Miguel ha i tempi di gioco, è un giocatore con doti e limiti come tutti ma capisce il gioco del calcio. Come ho sempre detto per come giochiamo noi è fondamentale e sono contento ci sia, anche se non so se giocherà novanta minuti. Se ho trovato un altro Ntcham? No è il solito, sicuramente è in un momento positivo, Oliver è un giocatore per me particolare che abbina grandi doti a grandi errori, spero faccia bene". Su Simeone, che l'ultimo gol l'ha segnato proprio con Juric in panchina. "Giovanni come gioco ha bisogno di una squadra che attacca, è fortissimo in area di rigore e bisogna aiutarlo creando le situazioni adatte a lui. Simeone e i ragazzi che hanno giocato meno in queste settimane utili a risollevarci? Per me saranno utili tutti, non guarderò in faccia nessuno, l'importante é che ognuno dia tutto in campo". Classifica alla mano, sul pericolo di essere raggiunti dalle squadre subito dietro in classifica. "Perché ho chiesto a tutti di essere uniti? Perché in questo momento tutti abbiamo bisogno di dimenticare il passato pensando solo al fatto che il Genoa deve salvarsi, da qui in poi voglio solo sette finali, sette battaglie. Qui il pubblico come detto può dare una grossa mano e togliere qualcosa, spero ci dia una mano. Come ho trovato la squadra fisicamente? Io ho un altro metodo di lavoro, poi il giudizio finale sarà quello del campo, fisicamente penso non si stia male, ma quello che conta di più per me è come mentalmente affronteremo le gare". Sul paragone con Inzaghi, anche lui richiamato e capace di portare poi in alto la Lazio. "Quello che penso è che noi ci si debba salvare, il resto conta poco o niente. Contano queste partite, il resto sono solo chiacchiere". A chiudere la conferenza Capitan Burdisso. "Un appello ai tifosi? Non ce n'è bisogno, questa immagine è più forte di qualsiasi appello. Siamo qui uniti a metterci la faccia e non si può pensare al Genoa senza la sua gente".