“Attaccante grazie a papà, voglio vincere col Genoa": Shomurodov si racconta
“Vincere il più possibile col Genoa, portare la mia Nazionale ai campionati del Mondo”: obiettivi fissati e idee chiarissime per la nuova stella del Genoa Eldòr Shomurodov, che su Genoa Channel si è raccontato al giovanissimo youtuber russo Maxim Istonin.
Dai primi calci a un pallone al futuro, passando per la nuova vita a Genova: l’attaccante Uzbeko, arrivato a settembre dal Rostov, ha risposto alle domande dello youtuber tredicenne, che i tifosi rossoblù conoscono molto bene per le sue divertentissime telecronache dei gol di Eldòr maglia del Genoa sulle spalle.
“Ho iniziato a giocare a 6-7 anni, nella mia famiglia ci sono tanti giocatori: mio papà giocava così come miei due zii e mio fratello, si può dire che siamo una famiglia di calciatori. Nella nostra famiglia siamo tutti appassionati di calcio: mio papà era un bravo attaccante e volevo diventare come lui. Ci sono riuscito? Penso di sì! - racconta sorridendo Eldòr, che alla domanda sugli inizi al Rostov da difensore e il passaggio al ruolo di attaccante continua - In realtà non ho mai giocato da difensore, l’allenatore mi aveva chiesto solo di giocare un po’ più difensivo: in nazionale mi è capitato qualche volta di giocare a centrocampo, ma sono sempre stato un attaccante”.
Maglia numero 61 sulle spalle “Io mio numero il 14 era occupato, non sapevo che numero scegliere: mi sono confrontato con un amico e mi ha suggerito di prendere il numero della nostra Regione della Russia, per ringraziare i miei tifosi e così ho preso il 61. L’idolo da bambino? Ho sempre detto che mi sono piaciuti Fernando Torres e Didier Drogba, mi sarebbe piaciuto incontrarli e chiedergli un autografo. Il mio preferito ora al Genoa? Non posso indicarne uno, siamo una squadra forte e quando giochiamo uniti siamo tutti giocatori top. Qualche consiglio ai piccoli calciatori del futuro? Di pensare solo al calcio, se decidi di fare questo non hai tempo di pensare ad altro, devi credere in te stesso, se hai fissato un obiettivo devi lavorare per raggiungerlo”.
Dal campo alla vita privata, sulla lontananza dalla sua famiglia. “Mi manca, la mia è una famiglia molto unita: ho un fratello, una sorella e tantissimi parenti, durante le festività ci ritroviamo tutti e mi mancano moltissimo questi momenti ma ora questa è la mia vita. Quando torno a casa giochiamo sempre a pallone, ci dividiamo in un campo da sette: vince sempre la squadra dove gioco io? No, in famiglia siamo tutti calciatori e giocano tutti molto bene. Hobby lontano dal campo? Ora non ho molto tempo libero, sto studiando italiano: ho ancora difficoltà a parlare, ma finalmente comincio a capire la lingua. Piatto preferito? Il risotto. Genova? È una bella città di mare con un grande centro storico, sono stato in un posto che si chiama Monte Fasce, dove si può vedere tutta la città dall’alto”.
Vista privilegiata sulla città, nel quartiere di Marassi quel Ferraris che lo ha visto protagonista con un assist nel derby. “Ancora emozionato? È un’emozione che sento ancora, abbiamo fatto gol, anche se non vivo di ricordi e cerco di migliorarmi sempre. La gioia mi dura al massimo un giorno, poi mi concentro per la partita successiva. Il futuro? Come sempre cerco di migliorarmi ponendomi obiettivi sempre più alti, voglio vincere il più possibile con il Genoa e portare la Nazionale dell’Uzbekistan al campionato del mondo”.
Un obiettivo personale Eldòr lo ha già centrato, da poche settimane è diventato papà. “È difficile da spiegare a parole, sono stato felicissimo, è incredibile. Quando vedo mio figlio rivedo me da piccolo, tra poco compirà un mese: lui e la mamma ora sono a Tashkent, ma presto mi raggiungeranno. Mi mancano moltissimo, prima di capodanno sono stato da loro e ho visto mio figlio per la prima volta, non vedo l’ora che arrivino”. Per stare vicino a papà Eldòr in questa sua nuova avventura al Genoa. “Fare il commentatore tv come te una volta smesso di giocare? - la telecronaca del gol di Shomurodov al Sassuolo di Maxim è cliccatissima su YouTube - Non saprei farlo, non sono bravo come te a parlare” chiude sorridendo Eldòr. Spazio alle immagini, gol ed esultanza. La prima di tante, per la nuova stella del Genoa.