Gattuso: “Rinnovo? Sono all’antica, non credo molto nei contratti”

Una vittoria per cancellare la sconfitta in Europa League. Il Napoli riparte da Benevento, con il successo in rimonta per 2-1 nel derby. Tre punti importanti, nonostante la prestazione non abbia soddisfatto del tutto a Rino Gattuso.

Questa vittoria ha la stessa importanza delle altre - ammette l’allenatore a Sky Sport - È un derby, dopo che giovedì abbiamo speso tanto e perso una partita che non meritavamo di perdere. Sapevamo che dovevamo giocare il primo tempo in maniera diversa, ma abbiamo dato continuità alla partita contro l’Az Alkmaar con un fraseggio sterile. Nel secondo tempo è venuta fuori la qualità della squadra”.

Il tema che tiene banco, però, è quello del rinnovo del contratto di Gattuso. L’allenatore ha ben spiegato l’attuale situazione: “Sono contento di lavorare a Napoli e di avere a che fare con le persone che gestiscono la società, così come sono contento di allenare questi giocatori. C’è un problema, non credo tanto nei contratti. Se un giorno mi si chiude la vena prendo e me ne vado a casa. Il presidente sapete com’è fatto, lui si tutela con le clausole ed io faccio fatica”.

“Ho soltanto detto che in questo momento amo questa squadra - prosegue Gattuso - sto benissimo e lavoro con persone eccezionali. Vado d’accordo con presidente e direttore, così come i giocatori. La voglia è di rimanere, ma forse sono uno all’antica: voglio essere libero e lavorare con tranquillità. Se il presidente mi dice di firmare un contratto di sei mesi firmo subito. Voglio sentirmi libero”.

Intanto il Napoli è momentaneamente al secondo posto in classifica con un punto di penalizzazione, alla luce del 3-0 a tavolino subito nel match contro la Juventus. Una partita che Gattuso spera ancora di giocare: “Non siamo stati noi a decidere. Fino alle 18.55 eravamo sul pullman, poi ci hanno detto di non partire. Spero di giocarla e di vedere la classifica reale per quello che abbiamo fatto. Se arriveranno altre decisioni, pazienza. La mia squadra non ha undici punti, ma dodici in quattro partite”.

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