Verso Monza-Milan, Galliani: "Non sarei potuto andare in un altro club. Speriamo che il 2023 sia simile al 2022"
"Quando Berlusconi parla del Milan dice ancora 'noi'. Sabato sarà noi contro noi”. Basterebbe questo per spiegare l'importanza di Monza-Milan per Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, passato dei rossoneri e presente dei brianzoli.
A due giorni dalla prima storica trasferta del Milan a Monza, l'amministratore delegato dei brianzoli Adriano Galliani ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport
Monza, le parole di Galliani
Il sogno di Berlusoni ora di è lottare per lo scudetto nei prossimi anni e su questo Galliani è stato chiaro: "Il presidente è libero di pensare e sognare. Quando l'ho conosciuto nel 1979 mi ha insegnato che bisogna pensare in grande. Questo mi ha aiutato nella vita. Se pensi allo scudetto magari ti salvi, se pensi a salvarti, magari retrocedi. Bisogna avere obiettivi altissimi".
L'amministratore delegato ha poi parlato di Raffaele Palladino, grande protagonista della stagione dei brianzoli: "È arrivato da noi nel 2019 come calciatore, lo ricordavo intelligente e in gamba. Poi ha avuto problemi muscolari e non è riuscito a giocare più, quindi noi abbiamo pensato che potesse iniziare la carriera da allenatore. Ho visto in lui una persona intelligente e credo che le persone intelligente possono fare tutto nella vita. Dopo cinque partite avevamo 0 punti, alla sesta partita abbiamo pareggiato a Lecce con un solo tiro in porta su punizione. Mi viene l'illuminazione di cambiare allenatore e vado ad Arcore. La regola è questa: se mi viene un'idea devo ottenere la benedizione del presidente. Lui ha parlato con Palladino e mi ha detto di fare questa operazione".
Poi, ha aggiunto: "C'era la partita con la Juventus e poi la sosta, avevo detto a Raffaele di aspettare dopo la sosta perché magari avrebbe perso. Lui ha voluto iniziare subito: evidentemente ha una buona stella visto che ha battuto la Juve all'esordio. Se penso che quest'anno il Monza ha fatto sei punti con la Juventus, questo non ha una spiegazione logica".
Sabato alle 18:00 il Monza ospiterà per la prima volta il Milan in una gara ufficiale: "Il presidente verrà. Ero a pranzo da lui, sabato ha promesso che ci sarà. Il presidente, come me, quando parla del Milan continua a dire 'noi'. Sarà noi contro noi. Starò in religioso silenzio, senza muovere un muscolo se dovesse segnare il Monza o il Milan, come accaduto all'andata. Mi sto allenando".
Galliani ha ricordato come è nata l'idea di prendere il Monza: "Era uno dei tradizionali pranzi del martedì, dissi al presidente che c'era il Monza in vendita. Non disse nulla, io non aggiunsi altro. Ci sediamo a tavola con la sua famiglia e i maggiori dirigenti del gruppo Fininvest, lui dice: 'Ho saputo da Adriano che il Monza è in vendita'. Io ero zitto e muto perché non volevo spingere. Tutti dicono sì, Silvio Berlusconi allora mi dice: 'Vai e fai'. Abbandonai subito il piatto di spaghetti, parlai con Felice Colombo e suo figlio e trovammo l'accordo con una stretta di mano da amici. Puntualmente abbiamo rispettato, sia noi che la famiglia Colombo, tutto quello che ci siamo detti".
"La mia vita calcistica è Milan-Monza, non sarebbe potuto accadere altro. Il mio ultimo ballo professionale non poteva che essere il Monza. Non potevo tradire il Milan dopo 31 anni, non sarei potuto andare in un altro club. Qui sono a casa, non c'è stato un solo tifoso del Milan che mi ha accusato di tradimento".
Galliani ha parlato del calcio italiano in generale: "Le squadre inglesi fatturano 3-4 volte in più delle italiane, cosa che non accadeva prima. Sarà difficile per il calcio italiano tornare a essere il primo in Europa come negli anni '90. Mentre una volta i palloni d'oro giocavano tutti in Italia, l'ultimo pallone d'oro conquistato da un calciatore che militava in Serie A è Riccardino Kaka nel 2007. Sono passati quindi anni. Per le squadre italiane non vedo più la possibilità di acquistare un potenziale pallone d'oro".
Galliani ha ricordato la partita dell'andata a San Siro: "Avevo dentro il cuore diviso a metà. Il Monza è la squadra della città dove sono nato, ma i 31 anni di Milan non possono essere cancellati. Che il teatro sia San Siro o l'U Power Stadium non cambia, è un sogno. Abituati a fare i derby con Seregno e Renate...adesso è incredibile".
L'amministratore delegato ha poi parlato dei suoi sogni: “ll sogno si è realizzato lo scorso anno. Io tifo tre squadre: il Milan, il Monza e l'Armani. Nell'ultima stagione Milan e Armani hanno vinto lo scudetto e il Monza è stato promosso in Serie A. Speriamo che il 2023 sia simile al 2022”.