Gaëtan Laura, irrefrenabile
Non lo ferma niente, non lo ferma nessuno: non lo hanno fermato le crisi vagali che lo costrinsero al ricovero, non lo ha fermato lo scetticismo di chi lo considerava "veloce, sì, ma non ancora pronto tecnicamente". "Questo non lo ferma nessuno", devono aver pensato anche i difensori del Crotone, alle prese con una forza della natura di nome Gaëtan Laura.
L'attaccante del Cosenza ha letteralmente dominato il derby calabrese di Serie B dell'Ezio Scida, pareggiato dalla squadra del neo-arrivato Pierpaolo Bisoli per 3-3. Il gol dell'1-0 è arrivato al minuto 30', con un saggio delle qualità di questo numero 95 (come l'anno di nascita) vagamente "lukakiano", quanto a movimenti e fisico: corsa in profondità, il difensore che tenta di buttarlo a terra, lui che va a velocità doppia, si rialza come una molla e insacca la palla in porta. Ci aveva già provato un minuto prima, con un tiro potentissimo finito di poco largo: si è rifatto con gli interessi.
Roccia normanna
Gaëtan Laura sembra forgiato come le rocce della sua Normandia, dove è nato 26 anni fa. Il suo primo allenatore lo chiama "diamante grezzo", gli osservatori che lo suggeriscono alle squadre di Ligue 1, senza successo, insistono che sì, hanno ragione loro, e il ragazzo lo dimostrerà. Dodici gol in due stagioni in Ligue 2, seconda serie francese, con il Paris FC, seconda squadra di Parigi, prima per chi ai piedi della Tour Eiffel non ha ancora metabolizzato i "petrodollari" dello sceicco.
Un bottino non propriamente esaltante, d'altronde da chi corre così veloce in campo ci si aspetta che arrivi per primo in tutto. Per Gaetan non è così: "A un certo punto hanno iniziato a sconsigliarmi di credere ancora in lui, di conservare la fiducia nelle sue doti", rivelava qualche anno fa Manu da Costa, suo mentore e allenatore al Quevilly-Rouen. "Ha un carattere difficile. Ma per esempio quando fu ricoverato, in squadra gli stettero tutti vicini, e lui apprezzò. Quando percepisce affetto intorno a sé, rende al meglio".
Epifania
A Cosenza sembrano averlo già capito: dopo il gol dell'1-0, il primo segnato con la nuova maglia, tutta la panchina dei calabresi è scattata in piedi per festeggiare, ma soprattutto per festeggiarlo. Poi, dopo il pareggio del Crotone, Laura ha deciso di riprendere la partita in mano: fuga a centrocampo, dribbling, palla servita sull'esterno e gol in tap-in di Liotti. La partita è poi terminata 3-3 nel recupero, ma il Cosenza ha capito di potersi affidare a Laura per la ricerca della salvezza; lui di avere di fronte l'opportunità della carriera. In fondo, in quell'abbraccio collettivo c'era spirito di gruppo, affetto, ma anche un pensiero comune, quello che segue a un'epifania: "Questo non lo ferma nessuno".