Manchester City, Gabriel Jesus: "La Premier non mi spaventa, Guardiola determinante nella mia scelta"
Niente Italia per Gabriel Jesus: in estate il brasiliano classe '97, accostato a diversi club della Serie A, ha firmato per il Manchester City. L'attaccante, che raggiungerà l'Inghilterra solo a gennaio, ha rilasciato una lunga intervista al 'The Guardian', partendo dal rapporto con la madre: "Siamo molto legati, si aspetta molto da me. Sono davvero felice di avere una mamma come lei, mi dice sempre la verità e la sua sincerità mi è d'aiuto". Una presenza costante e molto importante per il giocatore del Palmeiras, che spiega: "Un calciatore matura più velocemente rispetto ad altre persone, io sono cresciuto molto rapidamente a causa delle difficoltà e delle responsabilità che ho sempre avuto".
"Mi è sempre piaciuto lavorare duro - continua Gabriel Jesus - e per questo cerco di dare il mio meglio. Fin da quando ero piccolo, ho cercato di apprendere qualcosa da tutti gli allenatori che ho avuto. Dopo tutto è molto importante entrare in campo sapendo ciò che devo fare per aiutare la squadra".
Calcio, calcio e ancora calcio. E le altre passioni? "Non ci sono - risponde -, tutta la mia vita si è sempre basata sul calcio. Da quando avevo sei hanno ho pensato solo a questo, guardandolo in tv e giocando ai videogiochi. Lo adoro. Alcune persone scherzano dicendo che sono troppo concertato sul calcio, il punto è che semplicemente riassume la mia vita".
Poi Gabriel Jesus spiega perché ha scelto il Manchester City: "E' stata una decisione veramente complicata. La presenza di Guardiola come allenatore e il fatto che il City sia un grande club sono stati dei fattori importanti nella mia decisione finale. La telefonata di Guardiola poi è stata decisiva per la mia scelta, mi ha fatto capire che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui. Ancora non lo conosco personalmente, ma mi ha già reso parte del suo progetto".
Di attaccanti in squadra ce ne sono tanti, ma la concorrenza non lo spaventa: "Lotterò per un posto in attacco. Io preferisco giocare come ala sinistra, ma sono disposto a giocare in qualunque posizione. Spesso rinuncio a giocare in una posizione più alta per dare una mano in difesa, anche perché l'importante è il risultato finale della squadra. Mi piace pensare che sono un giocatore versatile".
"Cerco di mantenere sempre i piedi per terra - conclude il brasiliano -. Alcuni giocatori vincono un trofeo e pensano di essere sul tetto del mondo. La gente continua ad idolatrarmi per la vittoria alle Olimpiadi, ma io continuo a rispondere: è solo una medaglia". Nel futuro di Gabriel Jesus il trasferimento in Inghilterra, un grande cambiamento: "Non mi spaventa affatto - assicura - la mia vita è sempre stata piena di sfide, le migliori battaglie sono solo per i migliori guerrieri".
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