Verticalizzazioni e aggressività: come Inzaghi sta trasformando il Pisa

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"Chi ben comincia...". Certo, per le formazioni di Serie B si inizierà a far sul serio dal 16 agosto, quando inizierà il campionato, ma una vittoria in Coppa Italia non può non dare fiducia. Soprattutto se arriva con uno 0-3 in trasferta contro una squadra "retrocessa immeritatamente", come definita da Inzaghi. Il nuovo Pisa, nella prima gara ufficiale della stagione, vince e convince allo "Stirpe" contro il Frosinone di Vivarini, mettendo subito in mostra la mano di "SuperPippo".

 

La mano di Inzaghi

La tattica ha riempito il calcio di concetti, di parole, di disegni sul campo, ma alla fine la formula vincente pare sempre essere la stessa: se gli attaccanti segnano e il portiere para, difficilmente una squadra perde. Questo sembra un po' ciò che vuole fare Inzaghi con il suo Pisa: semplicità. Sì, la semplicità nel calcio non è una parolaccia, seppur pare esserlo diventata, e tanto meno è facile da realizzare.

 Quindi, nel suo Pisa, già nel precampionato (dove è arrivato il pareggio contro l'Inter del fratello Simone), e soprattutto nella prima ufficiale in Coppa, Inzaghi ha reso visibile la sua mano: verticalizzazioni, tante, e grande aggressività, già dagli attaccanti, e pressing alto. Così in Coppa Italia è arrivato il primo gol, con Marin bravo a recuperare il pallone su Gelli nell'area di rigore avversaria, scardinando così la costruzione dal basso avversaria, e servendo Tramoni per l'1-0. Gli altri due gol contro il Frosinone, invece, sono arrivati dai cross dalla sinistra (di Beruatto prima, di Angori il secondo), per i gol di Bonfanti e Arena.

 

 "Non posso fare promesse, ma dobbiamo raggiungere i playoff dopo due risultati deludenti" ha dichiarato Inzaghi le scorse settimane, dichiarando la voglia del proprio Pisa di rialzarsi, specificando: "Voglio gente che venga qui per amore della piazza, come ho fatto io". Il mercato intanto ha portato sotto la Torre Angori, Semper, Jevsenak, Lind e Giovanni Bonfanti, in attesa dell'ufficialità per Leris e Hojholt. La fortuna non ha aiutato, con l'infortunio che terrà Tomas Esteves lontano dai campi per nove mesi circa, ma Inzaghi ha le idee chiare, e il lavoro fatto in ritiro a Bormio sembra aver già dato l'identità: verticalizzazioni e aggressività. Occhio adesso alla sfida di campionato, contro lo Spezia dell'amatissimo ex D'Angelo il 17 agosto.

 

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