Argentina, a te Franco Carboni: classe 2003 giramondo con San Siro nel destino

Si dice sempre che il calcio sia questione di famiglia. Chiedere, per conferma, a Franco Carboni. Il gioiello dell’Inter classe 2003, infatti, ha vissuto una vera e propria notte da sogno visto che Scaloni lo ha convocato in nazionale, insieme al fratello Valentin.

Carboni ardenti uniti ed un destino che, per entrambi, parla nerazzurro. Probabilmente prima ancora di vedere papà Ezequiel, nel 2010, partecipare alla storico 3-1 con cui, il Catania di Mihajlovic, annientò i futuri campioni d’Europa di José Mourinho. Una sliding doors capace forse più di tutte di dare forma al presente.

 

Cuore di papà

“Provo orgoglio e soddisfazione - ha raccontato papà Ezequiel (clicca qui per l'intervista) -. Vederlo allenarsi con i grandi, la convocazione con il Liverpool, i progressi suoi e dei fratelli. Queste cose mi riempiono d’orgoglio”. Parole e musica, da un Carboni all’altro. Stesso giorno di nascita (4 aprile), stesso nome (di secondo nome Franco fa proprio Ezequiel).

Stessa lettera di partenza italiana. Quale? La C. Di Catania per entrambi ma per il più giovane anche di Serie C (il percorso del classe 2003 nel vivaio del club é impreziosito da una convocazione in Coppa Italia). Un legame simbiotico, quello tra papà e figlio. Tranne per il ruolo. Carboni senior era un apprezzatissimo mediano di rottura, Franco invece, predilige sfrecciare sull’esterno a sinistra. Come il compagno Ivan Perisic che osserva attentamente. In attesa dello sprint giusto.

 

Un volante per Chivu

Nato a Buenos Aires ma con passaporto italiano, Franco Carboni é certamente una delle risorse più apprezzate a disposizione della Primavera nerazzurra di Cristian Chivu. Cresciuto attaccante nelle giovanili del Lanús (club di cui é tifoso e con il quale ha vinto due campionati giovanili), il giovane Franco si é ormai imposto da terzino nei quattro di difesa, pur essendo comunque un esterno a tutta fascia. Risultato? Un gol, 6 assist in 23 gare. Segreti? Cross pennellati, corsa e qualità. Oltre ad una forte intesa con l’altra grande promessa di casa Inter: Cesare Casadei (la coppia 'CarboDei' già ispira i più attenti). Gli ingredienti sembrano esserci tutti. Il debutto, malgrado le tante convocazioni in prima squadra, distribuite tra Conte ed Inzaghi, ancora non arriva. Ma perché, il legame con l’Inter é così forte? E perché anche in questo caso c’entra il mercato?

 

L’Inter nel destino

Gennaio 2020. Il nastro si riavvolge. Dopo pochi mesi di ritorno in quella Catania che papà Ezequiel ha più volte definito ‘scelta di vita’, il giovane Carboni fa già le valigie. Perché il talento trabocca e le offerte sono tante. Liverpool, Juve e…Inter.

Il cuore di Franco batte più forte del solito, la firma é immediata. “Incredibile, proprio come sognavo da bambino” racconterà ad amici dopo l’ufficialità. Lui, che ammirava stregato la corazzata del triplete di Milito e Zanetti, adesso si gode il percorso. Dagli sguardi con Hakimi al sostegno di Perisic, Vecino e Calhanoglu tra gli altri. E pensare che adesso, quel Lautaro Martínez che ammirava ai tempi del Racing può provare a fermarlo davvero in allenamento.

 

Corsi e ricorsi senza mai dimenticare le origini. Luci a San Siro, il debutto arriverà. Intanto all’orizzonte i fratellini Valentin (trequartista classe 2005) e Cristiano (classe 2009) studiano il percorso e Franco Ezequiel ora vuole volare. Prima però si suda. Uno... Scaloni alla volta. Tra sorsi di mate e tango albiceleste.

A cura di Damiano Tucci

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