Baiano: "In palio la mia 8 della Fiorentina. E quella volta che Diego..."
La maglietta all'asta, la nuova vita da allenatore e i ricordi da attaccante. Francesco 'Ciccio' Baiano si racconta così a Casa Di Marzio: "Quando ho sentito Ciro Ferrara ho subito fatto parte dell’asta benefica per l’emergenza coronavirus", spiega l'ex Napoli e Fiorentina, oggi 52 anni. "Queste iniziative fanno bene al cuore, noi siamo dei privilegiati. La Fondazione Cannavaro-Ferrara si sta dando molto da fare e ho messo all’asta una maglia a cui tengo molto: la numero 8 della Fiorentina, un numero che non avevo mai indossato prima. Ma a Firenze la 9 e la 10 erano già prenotate quando arrivai io".
Oggi anche Baiano è allenatore, l'ultima esperienza sulla panchina della Primavera del Pisa: "Più Ranieri o più Zeman? Un po’ e un po’", sorride. "Sicuramente Zeman è stato fondamentale per me, anche per il me allenatore, oggi uso il 4-3-3 con i miei ragazzi del Pisa. Passare in panchina non è facile, devi stare attento a 25 teste diverse. Con Sarri ho ancora un ottimo rapporto, ci siamo sentiti un paio di settimane fa e sono contento stia facendo bene a Torino. Non è facile fare sin da subito quello che sta facendo lui con una squadra di campioni che vince da otto anni di fila. Gli allenatori non hanno la bacchetta magica".
Poi è il momento delle vecchie glorie, la Serie A più bella del mondo nelle parole di chi l'ha vissuta da protagonista, con 43 gol all'attivo. "Signori è una gran persona", Baiano ricorda il collega di reparto ai tempi di Foggia. "Non eravamo sempre insieme fuori campo, ma nei 90 minuti formavamo una squadra incredibile. Amici prima che compagni di squadra, eravamo un gruppo eccezionale e non poteva non essere così, altrimenti non sopportavi gli allenamenti di Zeman".
Dalla Puglia a Firenze: "Rui Costa è stato fenomenale, il secondo più forte con cui ho giocato. Eravamo compagni di stanza a Firenze e gli ho potuto insegnare anche l’italiano. Lui lo studiava e mi diceva ‘Correggimi se sbaglio’ e lo correggevo. Adesso Ferrara riderebbe se sapesse che io ho insegnato italiano a qualcuno". Il più forte, Ciccio l'aveva conosciuto da ragazzino: "Quando giocavo nelle giovanili del Napoli, Maradona veniva a vedersi le mie partite. Si metteva dietro la porta e vi lascio immaginare la tensione, mi tremavano le gambe. Parlavamo spesso, mi chiamava 'Baianito'".
Un giorno da Diego arrivò perfino un regalo: "Mi vide con delle scarpe messe male e me ne regalò un paio di sue nuove, perché avevamo lo stesso numero. L'anno dopo arrivai in prima squadra mi fece firmare un contratto con Puma". Il Pibe de Oro e Baiano compagni di scarpa.