Follieri: "Ecco perchè prendo il Foggia: budget importante, spero nella A in 3 anni. A casa mia non voglio fare figuracce"

É in macchina con il papà, Pasquale. Quello che “a 6 anni già vedeva le partite del Foggia e adesso ne sarà il vicepresidente esecutivo”, perché il richiamo della propria città è stato più forte di dubbi e perplessità che sarebbero nati alla diffusione della notizia. “Follieri si compra il Foggia!”, ma proprio quel Follieri lì? Sì, il Raffaello che per anni è stato prima il foggiano più famoso (ai tempi del fidanzamento con l’attrice Anne Hathaway) e poi il più discusso dopo i quattro anni di carcere per frode fiscale negli Stati Uniti.

Storia vecchia, finita nel 2012, e non è questa la sede per tornarci. Ma, “nessuno si è mai chiesto perché gli stessi soci di allora sono rimasti con me anche dopo. Una delle verità è che pagammo tutti la nostra vicinanza a Clinton, con la sua campagna elettorale. È stata una questione politica, fermo restando che ho pagato già a caro prezzo gli errori commessi. E adesso sarei uno stupido a metterci la faccia nella mia città, con la mia famiglia, se non avessi intenzioni serie”. Raffaello e Pasquale sono in viaggio, come in tutta la loro vita. Tra Londra e Stati Uniti. Sì, ma perché adesso prendere la metà del Foggia? Perché? “Tutto iniziò a cena, con i fratelli Sannella - ci racconta Raffaello Follieri in esclusiva per gianlucadimarzio.com - alcuni mesi fa. Il nostro fondo (la F Holding) si adopera per risanare aziende nell’agroalimentare, alla fine però la discussione è caduta sul Foggia Calcio. È stato un colpo di fulmine. Abbiamo fatto una due diligence approfondita, scoperto che non c’era lo straccio di un debito. Ed eccoci qui pronti ad affiancare i Sannella per portare il Foggia in serie A, spero nel giro di 3 anni al massimo”.

Quindi sarete sempre al 50 per cento, il vostro gruppo e quello dei Sannella? “Sì, non ci interessa avere la maggioranza, preferiamo la condivisione. Di stile anglosassone. Fares resterà presidente, poi ci saranno due rappresentanti per parte: mio padre Pasquale è Fedele Sannella saranno gli esecutivi, loro vivranno la quotidianità del club e della squadra. A proposito: restano sia il ds Nember, scelta già avallata da noi in silenzio, che Stroppa, piena e massima fiducia”. Ok, ma chi c’è in questo fondo che compra il Foggia? I nomi, grazie. “Nessun mistero: oltre alla mia famiglia, ci sono Ron Burkle che nello sport ha vinto tutto quel che poteva nell’Hockey con i Pittsburgh Penguins, Tony Podesta e l’avvocato Martin Edelman che è nel board del Manchester City. E spero che per qualche giovane talento in prestito magari possa metterci una buona parola con Guardiola...”, vedremo se già a gennaio.

Ma i soldi investiti quanti sono? “Il budget è importante - garantisce ancora Raffaello Follieri - e ne parleremo dettagliatamente quando ci presenteremo alla nostra città. Mi piacerebbe adeguare e rimodernare lo Zaccheria, creare uno show prima e dopo le partite come in America. Valorizzare sempre di più il nome di Foggia: il territorio ha potenzialità incredibili, noi vogliamo esserne attori principali. Iniziando dal calcio”. Che papà Pasquale ha seguito da bambino, non perdendosi una partita fino ai tempi di Zeman, prima di trasferirsi in giro per il mondo. “Sono stato fiduciario AIC dal 1977 - rivela orgoglioso Follieri Sr. - e ho sempre avuto una passione smisurata per il calcio e per il Foggia. Ho fatto anche il giornalista, quindi mi raccomando a come la scrive questa intervista, eh!”, scherza in viva voce con il figlio sempre attento a ogni parola. “Abbiamo detto tutto, faremo parlare i fatti e risponderemo agli scettici. Perché dovremmo fare una figuraccia in casa nostra?”, Già, perché?

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