Foggia, una retrocessione in più tempi. Il presidente Fares: “Non ci arrendiamo”

Una retrocessione in due tempi. La delusione sul campo, poi le speranze di una salvezza a cui giungere per “disgrazie” altrui, fino alla decisione di mercoledì della corte d’appello federale: Palermo riammesso in B e Foggia in C, senza la possibilità di evitarla attraverso un playout che giocheranno Venezia e Salernitana (QUI).

Ma il triplice fischio non è ancora arrivato. La sentenza della corte d’appello non è definitiva. Restano due strade: il collegio di garanzia del CONI, ultimo grado sportivo, o il ricorso al TAR. Strade che il Foggia scruta, valutando i prossimi passi: “Ieri è stata una giornata difficile per tutti noi. L'amarezza è tantissima. La decisione del Consiglio Direttivo ci ha fortemente danneggiati".

Il presidente rossonero, Lucio Fares, ha così annunciato ai media che la società continuerà a tutelare i propri diritti e quelli di una città intera: "Quella decisione è illegittima come ribadito dal Tar e dal Coni. Non dimentichiamo che c'è un collegio del Tar l'11 giugno. Sicuramente continueremo nelle sedi opportune a reclamare quello che per noi è stato un danno veramente notevole. Noi continuiamo a lavorare sulle problematiche della società, anche in base alla categoria in cui si dovrà iscrivere il club".

Al momento c’è  la preoccupazione di dover chiudere il bilancio di questa stagione: entro il 24 occorrerà documentare alla Covisoc, l’organismo di controllo della Figc, l’avvenuto pagamento di tutti gli emolumenti ai dipendenti comprensivi di tasse e contributi e la rispettiva iscrizione al nuovo campionato.
A meno di nuovi ribaltamenti giuridici, sarà serie C. Ma questo ottovolante di fine primavera può riservare sempre sorprese.

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