Foggia, la lettera di Felleca: "Perché minacciare di ritirare il titolo che ho sempre onorato?"
"Che nessuno pensi di fare cassetta con il blasone del Foggia e con il titolo sportivo che, sia chiaro, appartiene alla città", aveva messo in chiaro il Sindaco di Foggia, Franco Landella, intervenuto ai microfoni di Telefoggia, dimostratosi diffidente nei confronti della trattativa in corso tra Felleca e Follieri per la cessione delle quote societarie. "Follieri nella scorsa estate era tra coloro i quali ambivano al titolo sportivo del Foggia. La sua proposta all’epoca non fu accolta dal tavolo tecnico - ha spiegato Landella - Non vorrei che qualcuno oggi decidesse di far entrare dalla finestra chi è stato accompagnato alla porta".
Parole forti che hanno poi suscitato la reazione dello stesso presidente rossonero. Alla luce degli avvenimenti delle ultime ore, ed in particolar modo delle dichiarazioni del Sindaco Landella e della sua volontà di voler ritirare il titolo sportivo qualora continuino i dissidi societari, decide di scrivere a tutti i tifosi del Foggia, senza filtri e mezzi termini: "Non posso negare la mia sorpresa ed amarezza. Sembra il 'leit motive' di questa stagione calcistica. L’ho capito fin dal primo minuto quando poco dopo l’assegnazione del titolo da parte del Sindaco, sui muri dello Zaccheria comparve uno striscione pieno di scetticismo nei miei confronti. All’epoca la mia risposta fu sia di comprensione nei confronti della manifestazione d’ansia e preoccupazione dei tifosi, scottati dalle profonde delusioni dei mesi precedenti, sia di richiesta di fiducia per poter lavorare ad un’impresa che andava costruita da zero. I tifosi sono stati stupendi nel loro pragmatismo sottoscrivendo 4000 abbonamenti", ha sottolineato Felleca.
"Da zero, nonostante i ritardi e tutti gli handicap che una partenza ad agosto comporta, abbiamo allestito una squadra competitiva che alla fine del girone di andata era prima in classifica con il Bitonto, davanti a Taranto e Cerignola, società consolidate e con progetti ambiziosissimi. Nel contempo non sono stati trascurati tutti gli altri aspetti, il settore giovanile con inclusa la squadra femminile; progetti per far partire gli store fisico ed online, ma anche tante iniziative benefiche per il territorio. Molto di quello che è stato fatto, l’abbiamo potuto fare grazie alla collaborazione dei tifosi e di alcuni imprenditori davvero amici, appassionati e disinteressati e che ancora non ho potuto ringraziare a sufficienza, come realmente meriterebbero. Tutto questo non è bastato e a gennaio c’è stata una nuova contestazione nei miei confronti, solo per un presunto ritardo con il quale è arrivata la tanto agognata punta. Ho compreso e metabolizzato anche quella inaspettata contestazione dura ed offensiva; in tutta sincerità anche grazie alla solidarietà del Sindaco Landella. Ci siamo rimboccati le maniche ancor di più ed abbiamo risposto con i fatti. E scontro diretto dopo scontro diretto abbiamo guadagnato terreno arrivando ad un punto dalla capolista. Poi improvviso il cigno nero del Coronavirus, che spariglia le carte e manda in crisi centinaia di società non solo sportive, ma nei settori più diversi. Il nostro sodalizio, non senza qualche affanno, non lo nego, rispetta gli accordi presi con staff, calciatori e collaboratori. E tranne alcune piccole posizioni debitorie ancora aperte, lavora alacremente alle celebrazioni del centenario, necessariamente in tono minore. Presentiamo il logo del centenario che rimarrà per sempre patrimonio della tifoseria, e che riscuote un incredibile gradimento e la maglia celebrativa personalizzata (e non certo dozzinale) entrambi elaborati da uno dei migliori esperti del territorio. Il tutto viene accolto con straordinario entusiasmo dalla piazza che dimostra di apprezzare il lavoro svolto fin qui. Piazza, che tranne gli immancabili odiatori, esprimere piena fiducia alla società, la quale, prima in Italia, all’annuncio del rimborso dell’abbonamento per la quota parte delle partite mancanti, riceve un fiume di rinunce al rimborso degli abbonamenti stessi, preannunciando di essere già pronti a sottoscrivere gli abbonamenti per la prossima stagione. Eppure tutto questo lavoro, gradito ed apprezzato dai tifosi, non è bastato a vincere lo scetticismo nei miei confronti. Non nascondo che la cosa mi ferisce, ma continuerò ad accettarlo e a lavorare per convincervi del contrario".
"Di errori ne ho commessi, per la stessa esuberanza che mi porta a raggiungere traguardi ambiziosi, come alcuni nodi che devo ancora risolvere e che conto di sciogliere quanto prima", riferendosi alla diatriba con Maria Assunta Pintus - socia di maggioranza assieme a Felleca della Corporate Investments Group, società che controlla l’80% delle quote del Foggia. "C’è l’intenzione di rinforzare la compagine sociale e questo è sempre stato parte integrante del progetto fin dall’inizio, ed anche oggetto di ricorrenti conversazioni con il Sindaco, al quale ho già avuto modo di manifestare il mio ringraziamento per essere stato al mio fianco, non solo con le manifestazioni di solidarietà, ma anche con i fatti, risolvendo velocemente i problemi dello stadio. E con il quale ho condiviso a più riprese il reciproco rammarico per non aver visto nessuno degli imprenditori locali avvicinarsi al Calcio Foggia. Fino alla recente esternazione da parte del Sindaco stesso, che analizzava il perché sia così difficile attirare investitori nel Foggia. Ancor di più alla luce della sua analisi sul perché nessun investitore si avvicina al Foggia, sono rimasto spiazzato dalla veemenza con cui ha esternato le sue, pur legittime, preoccupazioni, sulla trattativa, a mio avviso ben instradata, ma non certo in fase conclusiva, con il gruppo Effe Investment".
"Non riesco a nascondere il mio dispiacere per questa nuova mancanza di fiducia nei miei confronti, soprattutto perché arriva da quella che per me è la figura di riferimento principale a Foggia. Non sono uno sprovveduto. Durante questa stagione ho incontrato decine di potenziali investitori. A tutti loro ho dedicato del tempo, senza preconcetti, li ho ascoltati e pesati. Quasi tutti si sono dissolti come neve al sole. La trattativa con la Effe Investmente ha superato diverse fasi, non superate da altri investitori. Ci sarebbero dovuti essere ancora numerosi step prima di giungere al closing, e ci sarebbe stato tutto il tempo per fare le verifiche, DOVEROSE in situazioni delicate come quelle in cui ci sono in gioco i sentimenti di decine di migliaia di persone. Perché tanta fretta? Perché esternare prima la preoccupazione a mezzo stampa e poi farmi pervenire la convocazione per fare il punto della situazione? Perché minacciare di ritirare il titolo che ho sempre onorato con enorme impegno e professionalità? Perché accusarmi di fare cassetta, quando si sa bene quali sono i costi che comporta una stagione da protagonisti, con ulteriori investimenti per rinforzarsi a gennaio, e che molto probabilmente si sarebbe chiusa in maniera trionfale e che invece è stata colpita dai danni enormi del COVID? Perché minare alle basi una trattativa appena entrata nel suo vivo? Cui Prodest? Per ora confortato solo dalla stima dei vertici federali e dei tanti tifosi che mi stanno tributando la loro stima, in attesa dell’incontro di giovedì, in cui conto di dirimere gran parte dei legittimi dubbi del Sindaco, inclusi i miei, continuerò a lavorare con serenità ed immutato impegno alla nuova stagione che spero, ma a questo punto nessuno sembra desiderarlo realmente, a parte i tifosi veri, ci vedrà fra i protagonisti della Lega Pro". A questo punto si attende solo il faccia a faccia previsto tra il sindaco e la società rossonera, dove si proverà a fare chiarezza sul futuro del Foggia.
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