Fiorentina, ecco il nuovo centro sportivo: costerà 70 milioni

Nella sala consiliare "Falcone e Borsellino" del Comunedi Bagno a Ripoli - a meno di dieci chilometri dal Franchi - ci sono proprio tutti. I dirigenti, da Antognoni a Pradè e Dainelli, il presidente Rocco Commisso, la sua famiglia e il cugino architetto: "Che ha costruito praticamente tutta Toronto". Scherza Rocco, ha voglia di farlo e ci mancherebbe altro: "In quattro anni voglio il nuovo centro sportivo e il nuovo stadio", aveva spiegato ad ottobre dopo l'incontro con il Sindaco di Firenze Dario Nardella. 

"Progetto da 70 milioni"

E nei tempi c'è eccome, almeno per il primo progetto. Dopo aver acquistato i terreni sui quale sorgerà il nuovo centro sportivo viola - 25 ettari, mai visto niente del genere in Italia - Commisso ha presentato il progetto, proprio quando in America si festeggia il giorno del Ringraziamento: "Ma io sono qui per fare un regalo alla Fiorentina e ai fiorentini - ha esordito - sono venuto in Italia per spendere. 10 milioni li ho già messi per il terreno, ne serviranno altri 50 o 60 per tutto il resto. Insomma, si tratta di un progetto da 70 milioni. E a soli quattro mesi dal mio arrivo. Non credo sia successo spesso in Italia".

Lo ha detto fin dal primo giorno. Al calcio deve tutto, perché senza non sarebbe mai diventato l'uomo d'affari che è oggi: "Con Mediacom ho speso 5,4 miliardi di investimenti in 23 anni. Questa è la mia mentalità. Non volevo venire qui, prendere i soldi e portarli a casa. Quello che stiamo facendo, rimarrà a Firenze. Rocco i terreni non se li porta in America. Mi hanno detto che in 90 anni di storia la società non ha mai avuto un bene di proprietà. Per questo sono molto contento, anche perché nella nostra nuova casa ci potremo vivere, dormire e allenare tutti insieme. Comprese le squadre femminili e credo che la Fiorentina sia la prima a fare una cosa del genere". 

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Campi, natura e storia

Un progetto totale, che abbraccia calcio, storia e natura: "Dei 25 ettari complessivi, 24 rimarranno verdi. Solo il 3 o il 4% del totale verrà edificato (Altro che i Forest Green Rovers)". Lo ha spiegato Marco Casamonti, l'architetto che dovrà trasformare le idee in realtà: "Con Barone e Commisso abbiamo studiato i centri sportivi del Tottenham, assoluto modello da seguire, e del Real Madrid, oltre a quelli italiani. Il Sassuolo, per esempio, in 6 ettari ha altrettanti campi. Noi abbiamo voluto lavorare su 25 ettari perché vogliamo uno spazio grande, dove i giocatori possono stare nella natura in modo da godere anche di un vantaggio psico-fisico. Il centro sportivo avrà dieci campi, quindi - in relazione alla terra a disposizione - parliamo di una bassa densità. Pianteremo anche mille alberi. Costruiremo poco ed in maniera bassa, perché gli edifici devono essere lungo i campi". 

Ecco, i campi da gioco. Dieci, come quelli che comporranno il nuovo centro sportivo del Livorno: "Saranno due per la prima squadra, tre per le giovanili, tre per le donne e, infine, ci saranno anche due mini-stadi dotati di tribune. Vogliamo che la gente possa venire a vedere Primavera e le donne nel centro sportivo, sperando che la femminile in futuro possa giocare allo stadio principale. L'intento è unire generi e generazioni: uomini, donne, ragazzi. Ci si allena tutti insieme". Importante anche il discorso ambientale e dello spreco: "Non tutti gli impianti saranno illuminati. Lo saranno per esempio quelli delle giovanili, perché i ragazzi vanno a scuola il giorno e si allenano la sera. Ci sarà un ampio parcheggio, ma l'invito resta quello di scegliere la tramvia o la bici, estendendo la pista ciclabile". 

Ci sarà anche una collina artificiale di 2800 metri quadri coperta da un prato verde: "Una sorta di camera con vista della tribuna sportiva. Poi avremo luci led a basso consumo, acqua riciclata e pannelli. Commisso vuole fare tutto fast fast fast. Ma io gli ho aggiunto anche well. Veloce e bene. Facendo attenzione ai resti storici di 2000 anni fa. Inizieremo presto una campagna con geo-radar, così da essere sicuri che sotto il terreno non vi siano tesori nascosti. Giusto che la sovrintendenza sia accorta". 

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"Lavori a partire da settembre 2020"

"Francè, qui è bello assai". Le parole sono di Commisso, le orecchie di Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli. Voleva tingere la sua terra di viola. Un sogno di inizio estate, quando sembrava che il centro sportivo venisse costruito altrove: "Dopo i fochi di San Giovanni (24 giugno n.d.r) io e il mio staff venimmo a sapere che Commisso, Barone e famiglia si trovavano all'Hotel Lucchesi. Così in mattinata piombai lì con il pretesto di salutarli in quanto Sindaco. Non ci credeva nessuno, mi dicevano tutti di lasciar perdere. Mi ha seguito solo chi lavora con me e oggi devo ringraziarli. Con il presidente parlai poco, 15' circa. Gli raccontai della comunità, delle sue bellezze, del suo orgoglio. Loro hanno accettato il mio invito e sono rimasti incantati da quello che hanno visto". 

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Da lì quattro mesi a tutta velocità, proprio come piace a Commisso: "Con lui siamo d'accordo sulla data del settembre 2020 per l'inizio dei lavori, chissà che non riusciamo a guadagnare altri due mesi. Scherzando gli ho detto che un Comune così non lo trova neanche nel New Jersey. Si tratta di una nuova pagina per la Fiorentina e per Bagno a Ripoli, che ha recuperato un'area di pregio, diventata negli anni un covo di illegalità e occupazioni abusive. La nuova proprietà si sta contraddistinguendo, e da sindaco non posso che essere profondamente felice ed orgoglioso, anche se le lacrime le lascio per il taglio del nastro". 

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