Napoli, come gira l'attacco: i tre tenori tornano a cantare al Franchi
Tre gol subiti, come in quel maledetto 29 aprile 2018. Insigne, Mertens e Callejon c’erano nel pomeriggio in cui il Napoli di Sarri vide scivolare via lo scudetto sotto i colpi mortali di Simeone. Tre le reti subite anche da Meret alla prima di campionato, ma questa volta gli azzurri escono con il sorriso: il loro attacco ha fatto meglio.
Poker, così Ancelotti ha espugnato un Franchi infernale. L’euforia per la prima in casa di Commisso, l’adrenalina dei ragazzini terribili schierati da Montella, il rigore di Pulgar e l’energia di Boateng a complicare il tutto. Era dal 1950 che il Napoli non batteva la Fiorentina all’esordio in A, una vita. Era troppo anche che non faceva esultare nel formaggino i suoi tifosi, che hanno temuto un’altra beffa.
Come l’anno scorso, quando gli azzurri non andarono oltre lo 0-0. Lafont che para l’impossibile su Zielinski e Mertens, il clamoroso errore di Milik. Insomma, Firenze sembrava una maledizione. Poi ci ha pensato il belga, Ciro per la sua gente. Lui, il più acclamato anche all’arrivo alla stazione di Santa Maria Novella. Il suo destro a giro non batte solo Dragowski, ma anche il nervosismo di un Napoli affranto dallo svantaggio.
Mertens ha segnato il sesto gol ai viola, la sua terza vittima preferita dopo Bologna e Cagliari. La prima gioia personale in Serie A fu proprio contro la Fiorentina. Ottobre 2013, è appena arrivato dal Psv per 10 milioni ma è già pazzo della città. In panchina c’è Benitez, di quella squadra è rimasto solo Callejon. Il belga ha ripreso da dove aveva interrotto, perché nelle ultime cinque giornate del campionato scorso aveva sempre segnato. Leader.
Chi lo deve essere data la fascia al braccio è Insigne. Nella serata in cui supera Maggio nel numero di presenze in Serie A con la maglia del Napoli, Lorenzo continua a fare male alla Fiorentina, a cui aveva segnato tre gol nelle ultime cinque sfide. E per la prima volta in carriera gli capita di partecipare a quattro reti in una stessa partita. Due reti e due assist, è ufficialmente partito il viaggio verso Euro 2020.
Il terzo tenore è quello che alza la voce nel momento più duro. La Fiorentina fa 2-2 con Milenkovic e non si arrende. Callejon tranquillizza tutti, raccoglie l’invito di Insigne e batte Dragowski con un diagonale perfetto. Pareggia ancora Boateng? Dà la palla del quarto gol a Insigne. Quattro, come le reti segnate l’anno scorso. Mai così male da quando è in azzurro, ma per Ancelotti rimane fondamentale. Era dal febbraio 2018, contro il Cagliari, che Mertens, Insigne e Callejon non segnavano nella stessa partita. Passano gli anni, cambiano gli allenatori. Due cose restano invariate: la voglia di rincorrere la Juventus e la voce dei tre tenori azzurri.