Pioli: "Errori e responsabilità nostre ma il rigore non c'era"
"Le nostre responsabilità ci sono tutte. Eravamo padroni del campo, siamo stati bravi a sbloccarla ma poi non dovevamo essere superficiali come siamo stati. Dovevamo mantenere l'equilibrio e la compattezza avuta fino al 70'. Il rammarico c'è, è un peccato perché la squadra stava bene in campo". Questa una prima analisi di Stefano Pioli al termine di Fiorentina-Milan.
I rossoneri, dopo essere passati in vantaggio e in superiorità numerica dopo l'espulsione di Dalbert, hanno preso il gol del definitivo 1-1 su calcio di rigore. Cutrone l'ha procurato, Pulgar l'ha realizzato, ma Pioli non ha condiviso la decisione del direttore di gara.
Il rigore, il VAR
"Il rigore per la Fiorentina? Non c'era. Non capisco come non si fa ad utilizzare la tecnologia in quella situazione quindi è un peccato perché è una partita che potevamo e dovevamo vincere.
Il calcio bisogna sentirlo e vederlo, si vedeva dal campo che Romagnoli ha preso la palla. Davo per scontato che il VAR avrebbe aiutato l'arbitro a cambiare decisione. E' difficile da accettare. Da qualche partita ci stanno succedendo episodi un po' strani.
Potevamo vincere, ci sono i nostri errori e la nostra superficialità ma su altre situazioni non possiamo farci niente".
Gli equilibri persi
"Dovevamo gestire meglio il pallone, abbiamo subito 4/5 contropiedi e in superiorità numerica non può succedere. Gli equilibri vanno rispettati.
Abbiamo perso palle banali, la squadra si sentiva troppo sicura di sè e ha commesso errori. Abbiamo perso gli equilibri quando dovevamo tenere le posizioni. Ci sono situazioni che vanno analizzate e sistemate".
Il ritorno al Franchi e il futuro
"Il mio ritorno a Firenze? Questa città mi ha sempre regalato grandissime emozioni, sia da giocatore che da allenatore.
Quando arrivo qua sono prepararto a viverle. Abbiamo passato una situazione particolare, sono molto legato a questo ambiente e mi ha fatto piacere ricevere una accoglienza così calorosa.
Gazidis ha detto che resto? Sono sempre sereno. Ci metto passione e serietà nel lavoro. Io non sto pensando al futuro e nemmeno i giocatori. Poi lo faremo ma non è una mia priorità pensare all'anno prossimo. C'è ancora tanto da fare quest'anno".