Fiorentina, in conferenza spunta Badelj: "Riconquisterò i tifosi"
Una conferenza che di iniziare non ne voleva proprio sapere. Pradè e Barone avevano fissato l'appuntamento alle 15:30. Un punto sul mercato, hanno pensato tutti. Poi il ritardo, che inizialmente viene stimato in mezz'ora per poi subire un rinvio di altri 20'. Alla fine, verso le 16, la sopresa: Milan Badelj è tornato a Firenze.
"Scusate per il ritardo, ma per i grandi giocatori c'è sempre da aspettare - ha preso la parola Barone - oggi è una giornata importante per la crescita della Fiorentina, perché dopo un mese e mezzo abbiamo portato Milan a Firenze. Lo ringrazio per questo".
Sorride anche Pradè, orgoglioso alla sinistra del croato: "E' un mio obiettivo dal primo luglio - ha confessato - non voglio togliere niente a nessuno, ma Milan quest'anno sarà il mio acquisto più importante. Ringrazio lui, che ci ha aspettato con grande pazienza. Ringrazio anche la Lazio, perché Lotito e Tare si sono dimostrati persona di parola. Badelj arriva con la formula del prestito con diritto di riscatto".
Infine prende la parola proprio il centrocampista. Che torna dopo l'anno passato a Roma. Lui, che qui si sente a casa: "Voglio ripagare la fiducia che mi è stata data - ha speigato - ma soprattutto farò di tutto per riconquistare la fiducia dei tifosi. L'anno scorso ho voluto provare qualcosa di diverso. Oggi per me è cambiato molto, non i legami con i fiorentini. Potevo restare alla Lazio oppure tornare qui. Ho scelto quest'ultima. E non pensavo ci fossero le possibilità dato che ero andato via a parametro zero. Per questo sono emozionato e accetterò ogni ruolo con grande disponibilità".
Nessuna pretesa: "Non mi aspetto la fascia, in questo momento è sul braccio di un uomo che se lo merita (Pezzella)". Qualche sacrificio economico, perché Badelj voleva tornare a tutti i costi anche al costo di ridursi l'ingaggio: "Ma per fortuna nel mondo del calcio si guadagna bene...", scherza con il sorriso.
Voglia di scherzare, non succede spesso per i croati. Umiltà al primo posto, basta ascoltarlo quando parla della sua esperienza alla Lazio: "E' andata in chiaro-scuro - ha ammesso - è stata più colpa mia però. Non sono riuscito ad adattarmi al meglio, è stato un fallimento anche perché le mie condizioni non mi hanno permesso di esprimere quello che so fare. Tuttavia voglio ringraziare i biancocelesti, sono mancato io nei momenti decisivi".
Tanti obiettivi, fra cui: "Quello di aiutare i giovani a non fare gli stessi errori del sottoscritto". I compagni non li ha mai persi: "Anzi, li ho sentiti per tutto l'anno. Sono una parte di me che non è mai sparita. Mi sono tenuto in contatto anche con i magazzinieri, che rappresentano una parte importante della società. Chiesa? Con lui non mi sono sentito in maniera particolare adesso, per dinamiche di orari".
Commisso lo ha sentito eccome: "Mi ha dato il bentornato". Chissà, in qualche modo glielo avrà dato anche Astori dall'alto. Le bellissime parole di Badelj al funerale di Davide sono ancora fresche nel cuore di tutti: "Quanto accaduto ha creato qualcosa in me e in tutti a Firenze. Questo mi ha sicuramente spinto a tornare, ma non è giusto dire che è stato solo per questo che ho scelto di essere qui". Fiorentina-Badelj, parte seconda. Ciak, si (ri)gira.