Ferrero: “Napoli? Ho goduto come un pazzo. Schick è un fuoriclasse”

Un successo inatteso, sia per le dimensioni della vittoria (3-0), sia per il modo in cui è arrivata: Sampdoria super quella vista in campo ieri sera al Marassi. “Cosa ho provato dopo la vittoria contro il Napoli? Io sono uno che soffre tanto sugli spalti perché vivo le partite in modo passionale. Perciò dico che finalmente ho provato una gioia incredibile, paragonabile a quella di quando sono nati i miei figli: ho goduto come un pazzo a vincere contro il Napoli e contro un signore come De Laurentiis che è un bravo imprenditore, un presidente perbene e una brava persona. Ora però voglio ‘sfotterlo’ ancora un attimo, mi sarebbe piaciuto vederlo in faccia per completare l’opera", le parole del presidente blucerchiato Massimo Ferrero rilasciate a GianlucaDiMarzio.com durante la presentazione della stagione dell’Accademy della Sampdoria.


Ferrero poi prosegue: “Non ho sentito De Laurentiis, non è che ci sentiamo spesso. Conosco Aurelio da quando eravamo bambini, ci vediamo in Lega, ci sentiamo per il mercato ma non è che ci frequentiamo. I presidenti sono amici in Lega, poi li odio tutti perché io voglio sempre vincere. E vincere contro una squadra di livello come il Napoli è stata la cosa più bella del mondo”, ha aggiunto il presidente della Sampdoria.

"Se questa seconda stagione in maglia giallorossa può essere l’anno di Schick? Roma è una piazza difficile, complicata, io la amo è meravigliosa. Patrik ha 20 anni, non era pronto per una piazza così importante e credo che – senza essere frainteso – non sia stato aiutato dalla tifoseria, ma perché il tifoso è spietato nel suo tifo, nel sostenere la sua squadra del cuore: date tempo a Schick che è un fuoriclasse. Se poi la Roma me lo ridà indietro lo riprendo…”, sorride Ferrero. “Defrel? Io ero sicuro della sua qualità, è un gran giocatore. L’ho voluto fortemente e farà 20 gol con noi. Merito anche di Giampaolo? Merito dei giocatori: se mettono cuore, testa e gambe possono fare un bel campionato”, ha concluso Ferrero.

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