FenomenHAN! Tripletta del nordcoreano ed Entella annichilita. Alla scoperta del ‘piccolo Icardi’ che adora Dybala
Tripletta all’esordio e pallone sotto braccio così, pronti via alla prima di Serie B. Di fronte agli occhi ben vigili di quel Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, accorso al ‘Comunale’ per ammirare i suoi talentini – Pajac, Colombatto (anche lui in gol) e proprio Han Kwang Son - in prestito al Perugia in scena a Chiavari. Non male, affatto. What else?, verrebbe da chiedersi. Serata da sogno per Han Kwang Son, attaccante classe ’98 diventato nel giro di pochi mesi il primo nordcoreano ad esordire e segnare sia in Serie A (gol in Cagliari – Torino 2-3, 09/03/17) sia in Serie B, con l'Entella malcapitata di turno contro la furia Han.
Letteralmente indomabile il giocatore del Perugia: corre, recupera, dribbla nello stretto, fa sponda, tocca la palla con la stessa delicatezza sia di destro sia di sinistro, colpisce di testa. Si intende a meraviglia col compagno di reparto Cerri. Segna. Tre volte. La apre e la chiude: 5-1 in casa dell’Entella. Chi l’avrebbe mai detto. Pochi, pochissimi. Luis Pomares della Italian Soccer Management, l’Academy dilettantistica in cui è arrivato nel 2014 ed in cui è cresciuto il numero 16 in maglia rossa, sarebbe uno di questi. Lui avrebbe scommesso qualsiasi cifra sul talentino che ha visto crescere sotto i suoi occhi giorno dopo giorno. Insieme ad Alessandro Dominici, colui che lo notò e lo portò in Italia. Che occhio per i giocatori asiatici: proprio Dominici portò in Italia Nakata ed Ahn e, pensate un po', scoprì questo ragazzino di nome Han seguendo in un viaggio in Corea il senatore Antonio Razzi, con quest'ultimo che ebbe il merito di mettere in contatto la federazione calcistica della Corea del Nord con l'Ism Academy. “Ha qualità innate: è abile con entrambi i piedi, elasticità dei movimenti, esplosività nelle gambe. Adora Dybala ma potremmo definirlo un piccolo Icardi: ottimo tiro, dribbling, bravo di testa. Noi abbiamo lavorato molto sulla finalizzazione, i tiri in porta cercando di migliorare la media realizzativa”, aveva dichiarato ai nostri microfoni Pomares. Alla faccia… obiettivo raggiunto! Per informazioni, chiedere all’Entella: annichilita dal tornado Han.
Sarà stata anche l’aria di casa, Perugia. Un toccasana per lui che, arrivato da appena un paio di settimane in prestito con diritto di riscatto e contro riscatto a favore del Cagliari, vestendo la maglia del grifone è tornato a casa perchè la Italian Soccer Management ha sede proprio a Perugia. Ci ha messo un attimo ad ambientarsi anzi, a riprendere confidenza con la sua città adottiva. Insieme a lui in questa nuova avventura in Serie B anche un altro nordcoreano, Song-Hyok Choe: impossibile non trovarsi alla grande. “Gli piace molto girare con gli amici per la città: spesso andava in giro anche per Assisi. Conosce e parla alla grande l'italiano. E' molto serio, determinato nel suo obiettivo di diventare un calciatore professionista”. Professionista lo è diventato, eccome. Nonostante qualche piccolo vizietto: "Ogni tanto andavano a mangiare il sushi al ristorante, gli piacciono i piatti orientali: cinese e giapponese”. Chiudere un occhio è d’obbligo di fronte ad un diciottenne così, se poi si mette a segnare anche tre gol a partita… figuriamoci: meglio chiuderne due! Senza dimenticare quella mentalità da samurai che, insieme ai (tanti) sacrifici, ha permesso ad Han di ottenere certi risultati. “Aveva un'abitudine molto particolare, quella di alzarsi alle sei del mattino e iniziare esercizi di stretching fino alle sette, sette e mezzo, ora in cui faceva colazione”. Non solo: si allenava da solo alle 6 di mattina prima di andare a scuola e pensate che dopo i Mondiali di categoria calciava e correva con un dito rotto, come se niente fosse. Ovviamente questo piccolo particolare ai tempi non lo rivelò a nessuno: troppa la paura che lo facessero fermare.
Che talento, Han. Diverse big europee si erano innamorate di lui: nel 2014 lo voleva il Liverpool che lo aveva visto nelle coppe asiatiche. Poi il Manchester City nel 2015 e nel 2016 la Fiorentina. Infine, ha avuto la meglio il Cagliari che l’ha strappato proprio sul più bello all’Ajax. A Cagliari ha stupito tutti fin da subito. Addirittura al primo allenamento agli ordini di Rastelli ha fatto un gol bellissimo, sotto l'incrocio. Staff del Cagliari a bocca aperta, un po' come il Comunale di Chiavari. Benvoluto dai compagni, poi. Ad Asseminello ha attirato le attenzioni anche dei più esperti Sau, Borriello e Ibarbo che, a turno, si avvicinavano a lui per dargli consigli. Per caratteristiche simili a Sau in Sardegna è stato soprannominato anche il ‘Sau del Sol Levante’. Non ci sarebbe da stupirsi se a Cagliari pregustassero già un suo ritorno in vista della prossima stagione. E non potrà che essere soddisfatto Giulini. Anzi, probabilmente non ha ancora terminato di stropicciarsi gli occhi. Serata da sogno anche per lui, ammaliato da quel tornado di nome Han capace di regalarsi e regalargli una tripletta all’esordio in B.