Favola Bristol: un 7 in maglia 'red' castiga lo United nel giorno del ritorno al gol di King Zlatan

È tornato King Zlatan. 255 giorni dopo. Gol alla prima da titolare dopo la rottura del crociato. Di punizione, alla sua maniera. L’ultima rete era datata 9 aprile contro il Sunderland, poi il 20 dello stesso mese il crack al ginocchio in Europa League. “I leoni non recuperano come gli umani”, parole sue. E così è stato. Ha bruciato i tempi visto che il rientro era previsto per gennaio.


Oggi però, la scena non è per lui. Strano ma vero. Perché in Bristol – Man Utd, quarti di finale di League Cup, è successo l’imponderabile. Tanto da far passare addirittura il ritorno al gol di Re Zlatan in secondo piano. Un’impresa da giant killing: l’incubo peggiore delle big d’Inghilterra. A passare il turno infatti non sono stati i Red Devils ma… la squadra terza in Championship a quota 43, dietro a Wolves e Cardiff! Che ora in semifinale affronterà il City; mentre l’altra sfida se la giocheranno Chelsea ed Arsenal. 2-1 e Ibra, Pogba & Co. a casa. Con tanto di Ashton Gate invaso dai tifosi al triplice fischio, come se si fosse vinta una Champions.


Piange Mou: “Non penso meritassimo di perdere. Gli avversari sono stati fortunati ma hanno lottato per esserlo. Hanno segnato nel nostro momento migliore. Vorrà dire che trascorreranno un giorno in più in ufficio i miei giocatori. Per il Bristol invece oggi è un grande giorno e con squadre di categorie inferiori le grandi squadre rischiano sempre”. Sorride invece Lee Johnson, diventando così potenzialmente il primo allenatore inglese a poter vincere la Coppa dal 2004 quando a trionfare fu Steve McClaren col suo Middlesbrough. Lui che aveva accolto il portoghese con una bottiglia speciale di vino rosso pagata 450£, attingendo “dal salvadanaio a porcellino di mia figlia”. Ora a Mou toccherà bere... per dimenticare. “Sono orgoglioso dei miei ragazzi, sono un gruppo davvero speciale e i tifosi aspettavano da tempo una partita come questa - parola del manager del Bristol -. Voglio ringraziare Mourinho per questo match e per quanto detto su di me ma ora guardiamo avanti”.


Tutto per merito della botta senza senso di Joey Bryan al 51’ e del 2-1 firmato Korey Smith al 93’. Il figlio di Bristol e chi invece in Bristol ha trovato una seconda casa. Bryan infatti nella città del sud ovest dell’Inghilterra ci è nato e cresciuto. Precisamente in periferia, “nei pressi dell’aeroporto. La città non l’ho frequentata fino agli inizi delle scuole. Fortunatamente casa mia aveva un grosso giardino e passavo le giornate a correre e a giocare a pallone”. A 8 anni poi l’inizio della storia col Bristol, storia che continua ancora oggi che di anni ne ha 24. Era diventato famoso in Inghilterra per un gesto extra campo quando pagò di tasca propria le cure mediche a Chris Corner, giocatore del Nailsea & Tickenham FC (11esima divisione inglese) e muratore nella vita di tutti i giorni, che a causa della rottura della tibia era impossibilitato a lavorare. Ora si inizierà a parlare di Bryan anche per le gesta calcistiche visto che segnare allo Utd non è proprio una banalità.


Smith invece è nato ad Hatfield ma per lui Bristol ormai è “una seconda casa. Qui ho conosciuto molti dei miei migliori amici”. Tifosissimo dell’Arsenal, la scorsa stagione trascorse diversi momenti difficili a causa di una serie di infortuni. Superò il periodo buio solo grazie alla vicinanza del figlioletto, lo stesso che ha stretto tra le braccia al termine del match. “Lui non pensa se sei infortunato, se non hai giocato o se hai perso la partita, lui ti ama semplicemente perché sei suoi papà. Non puoi essere triste quando gli stai vicino, devi sorridere perché è la tua ragione di vita”. Col gol allo United il periodo difficile può dirsi accantonato definitivamente. Un numero 7 in maglia rossa che castiga i Red Devils: uno strano scherzo del destino. “È incredibile, non so che dire – ha dichiarato Smith stesso -. All’intervallo ho detto ai ragazzi di servirmi che avrei provato a risolverla”. E ce l’ha fatta. Impacchettando un pass per le semifinali come regalo di Natale ai fans del Bristol. Nel giorno del ritorno al gol di King Zlatan. Un’impresa che un domani racconterà ai nipoti perché storicamente sono davvero pochi coloro che possono vantarsi di aver rubato la scena allo svedese.

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