Lecce, l'ora di Filippo Falco
Quando meno te lo aspetti, scalda il piede e trova il gol. Pippo Falco si accende sul più bello, si diverte e fa divertire. La prima rete in Serie A vale un altro punto in classifica, il quarto consecutivo per il suo Lecce, reduce dai pareggi contro Milan, Juve e Sampdoria. Liverani lo lascia a sorpresa fuori dall’undici titolare, dopo un quarto d’ora lo manda già in campo al posto di Babacar. “Non ci siamo intesi, Khouma veniva da una botta rimediata venerdì in allenamento: nei primi minuti ha alzato due volte la mano e ho pensato che non ce la facesse per il dolore a una caviglia. Quindi, l’ho sostituito: già avevo altri giocatori non al meglio”, ha spiegato l’allenatore giallorossi ai microfoni di DAZN.
Nessun problema, entra Pippo e la differenza si sente eccome. Un po’ in ombra nelle ultime partite, contro il Sassuolo Falco ha cambiato di colpo il ritmo della gara. A 3 minuti dal suo ingresso Lapadula fa 1-0, al 42esimo il fantasista di Pulsano risponde a Toljan con un’esecuzione magistrale su calcio di punizione. 2-1 per il Lecce, Pippo spera che il suo sia il gol partita fino a 5’ dalla fine, quando Berardi trova il 2-2. Il primo successo dei giallorossi al Via del Mare è ancora rimandato, rimane la nota positiva di un Falco finalmente concreto e pronto per dare al Lecce una spinta in più.
Nato a Pulsano, in provincia di Taranto, prima di trasferirsi nel Salento Falco ha giocato nel settore giovanile del Bari. Ottime prestazioni e un potenziale strepitoso non sono bastati però a convincere i biancorossi che nell’estate 2009, sorprendendo pure Pippo, hanno deciso di svincolarlo. Immediatamente è arrivata la chiamata del Lecce, Falco accetta la proposta e riparte dal vivaio giallorosso. Nel 2011 l’esordio in Coppa Italia contro l’Udinese, poi il prestito al Pavia e il ritorno a Lecce ai tempi della Serie C.
In Lega Pro, Falco diventa sempre più forte. Il Lecce, invece, no. Così, il primo finisce prima in B e poi in A con il Bologna, i giallorossi nel frattempo continuano a inseguire il ritorno in Serie B. La scorsa estate, ecco la svolta per entrambi: Pippo, reduce da una stagione non al top tra Perugia e Pescara, è in cerca del rilancio decisivo e decide di sposare il progetto di Sticchi Damiani e soci, neopromossi in B.
Appena qualche mese più tardi, il Lecce e Falco sono di nuovo, insieme, in Serie A. “12 maggio 2019”, si legge adesso sul suo braccio sinistro: è il tatuaggio che Pippo si è fatto fare dal fratello, per celebrare un successo che già qualche mese fa profumava di consacrazione.
“La qualità di Pippo è devastante, lui lo sa bene ma per fare la differenza deve essere atleta. Con la giusta mentalità, può arrivare ad un livello che al momento sarebbe persino difficile immaginare”, spiegò Liverani in estate. Con lui, Fabio adotta il metodo... bastone e carota: Pippo incanta nelle prime partite della stagione eppure finisce in panchina contro la Juve. Liverani non gli concede neppure un minuto contro i bianconeri e Falco resta fuori dall’undici titolare pure contro il Sassuolo.
Il suo momento, però, oggi è arrivato eccome: il numero 10 entra in campo e, dopo appena mezzora, si toglie il peso del primo gol in Serie A. Una punizione calciata alla perfezione, Consigli resta immobile e osserva il pallone che finisce nel sette. Come lo scorso anno, contro la Salernitana, il primo centro stagionale del numero 10 al Via del Mare arriva di nuovo su calcio piazzato.
In Serie A, però, fa tutto un altro effetto. Un campionato che Filippo aveva potuto solo assaporare ai tempi del Bologna, per poi conquistarlo e vederselo soffiare con la maglia del Benevento, quando la società scelse di non riscattarlo. Quest’anno, Falco ha deciso di fare sul serio. Tunnel, dribbling e assist deliziosi sono da settimane all’ordine del giorno, l’arma in più di Liverani non può che essere lui. Bello a vedersi sin dalla prima giornata, finalmente pragmatico e pronto per fare la differenza pure in Serie A. Il Falco ha messo le ali, l’ora di Pippo è decisamente arrivata.