Dai vicoli di Napoli all'eurogol, la storia di 'Fabianinha'

"In certe occasioni non devi ragionare, basta reagire d'istinto e l'istinto non ha sesso". Il gol è nell'anima di Fabiana Vecchione, alias Fabianinha, ventenne calciatrice del Pomigliano femminile, squadra che milita in Serie C.

La sua rete in sforbiciata siglata contro le abruzzesi del Real Bellante sta facendo il giro d'Italia: "Non avevo mai neppure pensato ad un gol del genere ma è stato il coronamento del duro lavoro svolto in questi mesi", racconta a gianlucadimarzio.com, "Non posso negare che quel gesto mi abbia dato grande visibilità, ho ricevuto tante telefonate. Compresa la vostra" ci rivela sorridendo. 

'MI ALLENAVO DI NASCOSTO DAI MIEI GENITORI'

"Ho cominciato a giocare ad otto anni in una squadra di maschietti, contro la volontà dei miei genitori" rivela Fabiana,  "Ritenevano che il calcio fosse uno sport solo per uomini. Andavo allo scuola calcio con mio zio, inventando mille scuse. Poi sono passata al Napoli femminile, esordendo in Serie A. Ma non andò bene . Per una donna fino a pochi anni fa non era semplice stare nel calcio. E cosi son passata al calcio a 5, nell'Afragirl, ho vinto il campionato , segnando 38 reti in una stagione, e sono approdata in A2". 

IL RITORNO AL CALCIO A 11 E IL SOPRANNOME 'FABIANINHA'

Aiutato anche dal Mondiale di Francia trasmesso da Sky, il calcio femminile ha avuto un grandissimo exploit in termini di popolarità e attenzione mediatica. E ora la musica è cambiata: "In estate ho ricevuto tante offerte da club di calcio a 11, anche da categorie superiori alla C", prosegue Fabiana, "ma ho sposato il Pomigliano perchè avevo bisogno di sentirmi protagonista".

Un corteggiamento serrato quello del club del Presidente Pipola. Del resto oggi anche il calciomercato femminile si è ritagliato il suo spazio. "Non penso al futuro, anche se mi piacerebbe, un giorno, vivere solo di calcio. Ora punto a vincere il campionato, le mie compagne mi hanno soprannominato 'Fabianinha' perchè, dicono, provi a fare giocate alla Ronaldinho ma in realtà il mio mito è Neymar" racconta divertita. 

IL TIFO PER IL NAPOLI, IL 'SAN PAOLO' E LE PARTITE NEI VICOLI

"Da bambina giocavo a calcio in strada, nei vicoli, con i miei cuginetti, stavo sempre con loro. Abito a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, a due passi dallo stadio San Paolo, come potevo non innamormi di questo sport?". Ma c'è un episodio che ha rappresentato la svolta: "Era il 2014, giocavo nel Napoli, eravamo in traferta a Bari, dovevamo vincere per forza per passare alla semifinale scudetto, entrai dalla panchina e segnai il gol vittoria. Ecco, quel giorno ho capito definitivamente che il calcio era la mia vita". 

'ED OGGI MAMMA E PAPA' SONO I MIEI PRIMI TIFOSI'

Ed ora tutto è cambiato nel mondo del calcio, come aveva già raccontato a gianlucadimarzio.com la dottoressa Monfregola, uno dei pochi medici donna di una squadra maschile. Fabianinha ha finalmente coronato il suo sogno: "Mi sento gratificata, apprezzata. I miei genitori adesso mi seguono e sono i miei primi tifosi". Quel gol in rovesciata potrebbe averle cambiato la vita. E' bastato un gesto, una prodezza, la deteminazione. La più classica delle storie di calcio. 

di Fabrizio Caianiello

Google Privacy