#EuroStorie, -2: 2000, la notte azzurra diventa “bleus”

 Cos’hanno in comune undici metri e quarantacinque secondi? All’apparenza, niente. Per i tifosi italiani, però, sono parole che sanno di maledizione. Quando ne spezzi una e l’incubo ti sembra finito, il destino ti punisce ancora. Già, perché nell’Europeo nel quale Toldo e compagni ottengono finalmente un successo ai rigori, la beffa arriva quando è tutto pronto per la festa. Euro 2000 finisce con una notte azzurra che all’improvviso si tinge del “bleus” della Francia. Quattro eliminazioni in quattro tornei giocati negli anni ’90, tutte ai rigori. L’Italia arriva ad Euro 2000 con una nazionale di grande valore, ma sfortunata ormai da un decennio. 1990, 1994, 1996, 1998. Sempre fuori per quei maledetti undici metri. Ma questo dev’essere il torneo del riscatto, sotto la guida di Dino Zoff. Si gioca per la prima volta in due nazioni, Olanda e Belgio. Quest’ultima squadra tocca proprio all’Italia, nel girone ci sono anche Svezia e Turchia. La corsa azzurra inizia bene. Conte, Okan e Inzaghi sono i marcatori di Turchia-Italia 1-2. Totti e Fiore firmano il successo contro il Belgio, Di Biagio e Del Piero vanno a segno nel 2-1 contro la Svezia. Il percorso continua benissimo anche nei quarti. La Nazionale vola in semifinale battendo la Romania con i gol di Totti e Inzaghi. L’unica notizia negativa è l’infortunio di Conte per un’entrata killer di Hagi. L’ostacolo verso la finale è un muro arancione. Quello dei 50.000 dell’Amsterdam Arena, che vogliono l’Olanda in finale. Gli “Orange” sono sospinti dal pubblico e dominano per un’ora. Zambrotta lascia gli azzurri in dieci, poi l’arbitro Merk indica il dischetto per una trattenuta di Nesta su Kluivert. Sembra finita, come al solito, per colpa di un rigore. Invece, inizia uno show. E il mattatore ha una maglia grigia e i guanti alle mani. Francesco Toldo doveva assistere all’Europeo dalla panchina. Ma Buffon si è fatto male nell’ultima amichevole, contro la Norvegia. Il numero 12 ha giocato un grande Europeo. Quel giorno, però, il portiere della Fiorentina entra nella storia della Nazionale. Comincia parando il rigore battuto da Frank de Boer. E non è finita. Perché nel secondo tempo, c’è un altro rigore, per fallo di Iuliano su Davids. Toldo ipnotizza Kluivert, che calcia sul palo. È un colpo durissimo per l’Olanda, che pian piano si spegne. La difesa azzurra diventa impenetrabile. Si va ai rigori. E nonostante quanto accaduto nei 120’, partono i brividi dietro le schiene dei tifosi azzurri. Anche perché è Di Biagio il primo a calciare, due anni dopo Saint-Denis. Stavolta non sbaglia. Frank de Boer prova a rifarsi. Ma Toldo lo ferma ancora una volta. Pessotto segna, Stam calcia altissimo. Tocca a Totti, che ha preannunciato ai compagni: “Mo’ je faccio er cucchiaio”. La beffa per van der Sar è servita. Kluivert segna, provando a riaprire l’incontro. L’errore di Maldini fa pensare a tutti che non sia finita. Ma anche Bosvelt trova i guantoni di Toldo. L’Italia vince ai rigori. I conti con il destino sembrano finalmente regolati. Se ad Amsterdam gli azzurri avevano sofferto, a Rotterdam dominano. La prestazione della squadra di Zoff è uno spettacolo, Totti dispensa magie ad ogni giocata. È una sua invenzione a liberare Pessotto sulla destra, al 55’. Il cross per Delvecchio è perfetto, il centravanti della Roma porta avanti l’Italia. Entra Del Piero, che non riesce in due occasioni a chiudere la partita. Ma ormai è finita. Mancano solo quarantacinque secondi… Ecco, appunto. Perché il destino non ha ancora finito di prendersi gioco degli azzurri. E regala invece una serata da sogno a David Trézéguet. È lui, con una sponda, a servire a Wiltord la palla che spezza il sogno azzurro a quarantacinque secondi dalla fine. Ed è lui, nei supplementari, a spegnere definitivamente la luce con una magnifica girata. Serviranno sei anni per chiudere i conti, sempre per mano di Trézéguet. Chissà che Antonio Conte, infortunato ed in panchina quel giorno, non riesca a completare la vendetta proprio quest’anno. E proprio in Francia…

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