Da Ceballos ad Hagi: la prima giornata dei 10 all’Europeo Under 21

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L’Europeo del talento e della qualità: i numeri 10 al servizio dello spettacolo in una prima giornata che ha offerto grandi momenti di calcio. Prima Szymanski e Ceballos, poi Waldschmidt e infine Hagi e Foden: cinque talenti accomunati dallo stesso numero di maglia, i migliori al termine della prima giornata di Euro U21.

 

Ceballos ha incantato per mezz’ora contro l’Italia: un gol spettacolare, replica di quanto visto due anni fa in Polonia sempre contro gli azzurrini. Gioca a centrocampo, ma di fatto è un trequartista; enorme la sua qualità, raffinatissimo il suo palleggio. Lui di Utrera come il compianto Reyes, da bambino sognava di fare il tennista ma scoprì un talento enorme nel giocare la palla con i piedi. Passò per il Siviglia prima di andare al Betis e al suo debutto sbagliarono la stampa del suo nome sulla maglietta scrivendo “Ceballo” senza la S finale. Oggi il suo nome l’hanno imparato tutti grazie a giocate come quelle viste in Italia-Spagna.

Nome importante è invece quello che porta Ianis Hagi sulla schiena. Da sempre è “il figlio di Gheorghe” ma questo Europeo gli può regalare una dimensione tutta sua. Fa parte del blocco delle stelle rivelazione dell’esordio della Romania, quelle capaci di farne 4 alla Croazia e di vincere la sua prima storica partita in questo torneo. L’ultima volta che lo giocò era il 1998, stesso anno dell’ultima partecipazione ai Mondiali della nazionale maggiore e della nascita di Ianis Hagi. La Fiorentina l’ha fatto esordire in Serie A ma poi non ha puntato su di lui, ora l’Europeo è l’occasione tutta per prendersi le sue rivincite e far diventare Gheorghe “il papà di Ianis”.

L’Italia sembra portare bene a Waldschmidt, il 10 della Germania. Aveva già segnato nell’amichevole di Reggio Emilia dello scorso novembre contro gli Azzurrini e si è replicato a Udine nell’esordio contro la Danimarca. Nel 2017 evitò la prima retrocessione di sempre dell’Amburgo, oggi fa sognare la Germania Campione d’Europa in carica.

 

Imprevedibile e letale è Szymanski della Polonia: in gol su assist di Zurkowski nella gara inaugurale contro il Belgio, talento della Dinamo Mosca e osservato speciale di tanti club. Per molti è lui la vera stella del futuro del calcio polacco, e l’esordio non fa altro che confermare queste sensazioni.

Nell’ultima partita della prima giornata poi è emerso l’ultimo grande 10 del torneo, Phil Foden. Qualità e cambi di direzione, un mancino di classe e un gol che può già competere con quello di Ceballos per essere il più bello del torneo. Ha lasciato per strada mezza Francia, prima di segnare con un colpo da calcio a cinque: d’altronde è uno dei pupilli di Guardiola, con cui ha già segnato anche il primo gol in Champions League quest’anno. È così giovane che potrebbe partecipare anche ai prossimi due Europei Under 21, ma la strada per lui sembra tracciata verso i tornei più importanti.

Cinque 10 all’insegna dello spettacolo, in attesa delle reazioni di altri colleghi come Guendouzi, rimasto in panchina, o Halilovic, in ombra nel 4-1 subito dalla Croazia, in quello che è già l’Europeo del grande talento.

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