80 anni di Fascetti: “Il calcio è una cosa semplice. Tiki taka? Non lo sopporto”
“Rifarei tutto”. Esordisce così Eugenio Fascetti sulle pagine della Gazzetta dello Sport. “Non sono mai sceso a compromessi e per questo non ho mai allenato una big. Poi aggiunge: “Il calcio è una cosa semplice, superi l’uomo e crei superiorità numerica. Adesso invece nelle scuole calcio insegnano il pressing e la zona. Non sopporto il tiki taka, con me chi esegue due passaggi laterali di fila finisce fuori. E soprattutto non sopporto il nuovo lessico: ripartenze, densità difensiva".
Tifoso dell’Inter, ieri come oggi, parla della squadra di Spalletti: “L’Inter di oggi ha qualcosa che non mi convince. Spalletti deve parlare in maniera più semplice. E sugli altri allenatori dichiara: “Allegri è il più bravo di tutti, quest’anno può vincere la Champions. Mi piace molto Di Francesco perché va sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, così come Conte”. Sarri? “Troppo rigido”. Ancelotti? “Sa come si vince”.
Un appunto sul modo di vincere: "Vede questo titolo 'Una vittoria senza merito è una vittoria che non vale'. Lo dice Sacchi. Ma stiamo scherzando? Io alleno il Bari o il Lecce e devi affrontare il Milan o la Juve: dovrei forse andare a sfidarli giocando a viso aperto? Magari mi prendo degli elogi ma i punti finiscono altrove. Invece è un godimento andare a complicare la vita con artifici tattici alle grandi. Ora piace tanto De Zerbi, è bravo ma prende valanghe di gol".
Poi parla di Nazionale: “Mancini mi piace, ma ha un lavoro duro da affrontare, ma l’Italia dei tre piccoletti davanti può regalarci soddisfazioni”. Su chi puntare? “Stravedo per Chiesa ,e non è un cascatore. Mi terrei stretto Barella.
Inevitabile parlare di Antonio Cassano: “Ha fatto bene a dire basta. Ha sfruttato solo il 50% del suo potenziale, poteva essere all’altezza di Totti e di Baggio”
L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport