Esplosivo Tevez: "Non sono un 'cagasotto', non scappo. Gioco con un ginocchio solo, Schelotto? Non sta a me scegliere"

Schietto, diretto, sincero. Senza freni e senza filtri, a Carlos Tevez è sempre piaciuto così. Nella notte italiana, il 10 del Boca si racconta a Fox Sports, in Argentina. Confessioni, aneddoti, frecciate per tutti: non parlava da tanto, torna a farlo a modo suo. Senza nascondersi. Dal momento negativo del Boca ai suoi problemi, Tevez a 360°: “Anche se uno non è al top, la famiglia, gli amici e i compagni ti fanno raggiungere ciò che vuoi. Però ti stanchi. Il pensiero di smettere c’è sempre, arriva un momento in cui ti sei consumato”. E infatti, poi, Carlitos, parla del futuro: “Il pensiero c’è sempre, appunto. Uno pesa tutte le cose, e vede se si sbaglia oppure no. E’ ovvio che uno deve valutare tutto, è ovvio che si possa pensare che io lasci il club a giugno, ma chi mi conosce sa che è molto difficile, sa che i tifosi del Boca difficilmente mi criticano per quello che do. Non sono un cagasotto che alla prima cosa che va male se ne va. Rappresento il Boca, stiamo passando un brutto momento e per questo voglio parlare. Sono cose che capitano, ci sta. I tifosi del Boca chiedono che le cose vadano bene, altri invece non vogliono fare nulla. E’ normale… Chi mi conosce sa che vado sempre avanti, e non per questo uno se ne va. No, sono venuto al Boca per riportarlo al suo posto. Il pensiero c’è sempre, ma è difficile… Tutti pensano che ho la chiave del club, del Boca, però non è vero. Ovvio che no. Vado ad allenarmi, arrivo per primo e vado via per ultimo: io devo fare questo. Non vado a dire ai dirigenti di prendere quello o questo, per quello ci sono loro. Sarebbe una mancanza di rispetto secondo me. Schelotto? La scelta deve farla la dirigenza, Non mi hanno chiesto nulla, ognuno pensa ai propri compiti. Sono preoccupato, se il Boca non va bene mi intristisco perché sono tifoso. Io sono così, se le cose vanno male, come un tifoso, sono triste. Che devo fare? Devo essere felice? Non posso aiutare i miei compagni al 100%. Per me sarebbe facile smettere, ancora di più quando le cose vanno male. Sarebbe facile dire che manca Tevez e non c’entra nulla… Se mi fa male il ginocchio, non riesco neppure a calciare il pallone. Però sarò in campo, ci mettiamo sempre la faccia. Quando si vince, e anche ora in un momento così. Mi assumo la responsabilità che devo prendermi come leader e come idolo dei tifosi”. Forte e chiaro, firmato Carlos Tevez.

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