Esordio da titolare e tre punti. Roma, gioia Pellegrini: "Un sabato perfetto, c'era voglia di fare bene"
“Sognavo un bel debutto, tutti sperano di fare bene la prima volta. Era importante vincere e l’abbiamo fatto, è stato un sabato perfetto”. Ancora ci ripensa, Lorenzo Pellegrini. Le emozioni della prima da titolare con la maglia della Roma sono difficili da dimenticare, soprattutto per chi, da piccolo, sognava un giorno così: “Ho iniziato a seguire la Roma dai 4/5 anni - ha dichiarato a Roma Radio -. Mio papà mi portava sempre con lui, era un abbonato della curva”. La gioia più grande, ovviamente, quella di aver portato a casa tre punti importanti, che chiudono un momento abbastanza complicato: “Come ho detto ieri, c'era la voglia di tutti di tornare a vincere, non accadeva da un po', sia per la partita rinviata e sia per il match di Champions nel quale secondo me abbiamo fatto un buon risultato. Potevamo fare più gol ma è andata bene". La strada è ancora lunga, il cammino di crescita è solo agli inizi. Anche se i meccanismi pian piano diventano sempre più naturali: “Ci vuole un po’, ma secondo me siamo a buon punto, lo vediamo anche in allenamento. Anche ieri abbiamo fatto molto bene, abbiamo cercato di fare quello che ci ha chiesto il mister. Lui ci dà un’impronta, cerca di farci entrare in campo sapendo quello che bisogna fare. Tanti movimenti sono dettati dagli avversari, sei tu che devi vedere se gli avversari sono un po’ più stretti e quindi andare sull’esterno, o viceversa. Il movimento dell’esterno è contemporaneo per dare più alternative, più spazio, creando difficoltà agli avversari". Complimenti che si sprecano per Alessandro Florenzi, tornato a giocare una partita ufficiale dopo 11 mesi di stop. “Ale ha fatto un rientro incredibile, dopo 2 infortuni come i suoi. E’ tornato con serenità e voglia, ha corso più di tutti. Ale è impressionante", ha detto Pellegrini. Che poi ha chiuso applaudendo anche Cengiz Ünder: "E’ un ragazzo molto intelligente. Prima della partita con Ale abbiamo cercato delle parole chiave per comunicare con lui. Il pallone è una lingua universale, ci ha aiutato a tutti”.
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