Empoli, Brighi eroe inaspettato: quando il sogno salvezza batte l'età
Ha segnato dopo appena 29 secondi dal suo ingresso in campo, il più veloce subentrato a riuscirci in questa Serie A. Lo ha fatto trovandosi fra i piedi una palla che andava solo buttata dentro. Un gioco da ragazzi, sebbene la carta d'identià dica 38 anni. Matteo Brighi ha vissuto un pomeriggio meraviglioso nelle sue contraddizioni. Nel 4-1 con cui l'Empoli ha steso il Torino c'è anche la sua firma. Andreazzoli lo ha gettato nella mischia dopo otto minuti dal pareggio di Iago Falque, quando la retrocessione si era rifatta maledettamente vicina. 6' dopo il Castellani esplode al 3-1 di Di Lorenzo.
Matteo Brighi, l'uomo che non ti aspetti, o forse sì. Solo otto presenze fino ad oggi, una da titolare. Ma alle spalle di partite in A ne ha oltre 400. Ha vinto trofei, ha lottato per tutto, dallo scudetto alla salvezza. Nel 2004 giocava a Brescia. La B dietro l'angolo, un'ultima giornata a Siena per salvarsi. Chi segna il gol decisivo? Già, Brighi. 15 anni dopo la storia si ripete. Maglie diverse, calendario un po' più crudele. L'Empoli infatti dovrà vincere a San Siro contro l'Inter per compiere l'impresa e per non dipendere troppo da Fiorentina-Genoa.
Sulla panchina dei nerazzurri siede Luciano Spalletti. Che è l'allenatore con cui Brighi ha giocato più partite in assoluto. Lo ha avuto negli anni alla Roma. L'esordio in giallorosso nel 2007, proprio contro l'Empoli. Segnò anche un gol, perché Matteo ama farsi trovare pronto. Lo ha fatto pure nella scorsa stagione, quando arrivò in Toscana a gennaio segnando alla prima con il Palermo. Da quel giorno in poi 14 presenze, una figura fondamentale verso la cavalcata per la A.
Una categoria che è diventata con il tempo la sua casa. Nel settembre del 2000 l'esordio con la Juventus. 19 anni (e 12 maglie) dopo vede il suo destino intrecciarsi con quello di Cesare Prandelli, che si gioca la salvezza ma sulla panchina del Genoa. Matteo e Cesare ne hanno da raccontare. Nell'estate del 2002 Brighi lascia nuovamente Torino per trasferirsi a Parma, dove allena l'ex Ct della Nazionale. Con cui fa l'esordio in Coppa Uefa e segna il primo gol in A. Un anno prima era stato inserito nella lista dei migliori calciatori italiani da Don Balòn. Un anno dopo, in FIFA 2003, a causa di un bug del gioco diventa il giocatore più forte del mondo, anche più dei vari Zidane, Ronaldo, Ronaldinho, Del Piero e Shevchenko.
Adesso Brighi vuole aggiungere un'altra impresa al suo curriculum. L'Empoli e il suo popolo ora ci credono sul serio. Con il Torino è arrivata la terza vittoria consecutiva, non accadeva dal dicembre 2015. E dall'altra parte c'era il Torino dei record, perché i granata si sono presentati al castellani con 60 punti (mai così tanti in A nell'era dei tre punti) e poi non perdevano da sette partite consecutive. Sì, il Torino. nel suo lungo viaggio Brighi ha giocato pure lì. Anzi, l'ultimo gol nella massima serie lo aveva segnato cinque anni fa in un Sassuolo-Torino 0-2. Con un risultato così a San Siro il suo Empoli sarebbe salvo.