Dalle Antille alla Calabria: le capriole di Riviere, nuovo attaccante del Cosenza

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Dalle Antille alla Calabria. E' questo il percorso intrapreso da Emmanuel Riviere, il nuovo attaccante che sta già facendo impazzire tutti i tifosi del Cosenza. La sua carriera è una continua capriola, esattamente come la sua tipica esultanza, nella foto del 2015 con la maglia del Newcastle e dopo ogni suo gol. Adesso, è pronto per una nuova tappa, nella Serie B italiana, dopo aver girato molto tra Francia, Spagna e Inghilterra. Riviere era svincolato dopo l'ultima stagione al Metz e il ds Trinchera lo ha portato in rossoblù, dopo aver studiato attentamente i profili che erano presenti sul mercato. Una nuova sfida per chi è partito, 29 anni fa, dalla Martinica, un'isola caraibica appartenente alla Francia.
Riviere comincia a dare i primi calci ad un pallone proprio lì, in Martinica, lontano dai riflettori del grande calcio. Lo fa insieme ai suoi cuginetti, con i quali condivide il sogno di diventare un giorno un grande calciatore. A sei anni viene portato all'Espoir Sainte-Luce, dove inizia il suo lungo percorso. Gli ostacoli ci sono fin da subito, come dichiarò qualche anno fa a France Football: "Un cugino mi portava agli allenamenti a piedi, dovevamo scendere per una collina e poi risalirla al ritorno". Ma la svolta arriva quando di anni ne ha 14. Si presenta a Clairefontaine, accademia francese nella quale sono cresciuti tantissimi talenti, con una selezione martinicana. Riviere mette subito in mostra tutte le proprie qualità, segnando in ogni partita disputata. Gli occhi delle grandi di Francia si spalancano su questo ragazzo e ad acquistarlo è il settore giovanile del Saint-Etienne.
 
E' con i verdi di Francia che, a 18 anni, comincia a giocare in Ligue 1: "Fu l'arrivo di Alain Perrin a cambiare tutto. Con lui sono passato dal campionato riserve alla prima squadra. Ogni partita che passava giocavo sempre di più". E nella stagione successiva, quella 2009-2010, diventa in pianta stabile un titolare della squadra. Chiude l'anno con 10 gol e 3 assist in 34 presenze, non male per un ragazzo di 20 anni. "Mi resi conto delle mie capacità dopo una partita con l'Olympique Marsiglia, giocai un grande match e mi levai di dosso ogni tipo di timidezza".
Emmanuel Riviere è una grande promessa, si ispira a Thierry Henry (anche lui di origini martinicane) e sogna la Nazionale. Dopo un'altra grande stagione con il Saint-Etienne (8 gol e 10 assist) viene ceduto al Tolosa, dove disputerà altri due buoni campionati. Nella stagione 2012-13 arriva la grande occasione, deve scendere di una categoria ma ad acquistarlo è il Monaco allenato da Claudio Ranieri. Il progetto è ambizioso e infatti la risalita in Ligue 1 è immediata. La squadra del principato lancia la sfida al Paris Saint Germain e Riviere è uno dei protagonisti. La rosa comprendeva, oltre a lui, giocatori del calibro di Fabinho, Ricardo Carvalho, Radamel Falcao, James Rodriguez, Anthony Martial, Geoffrey Kondogbia. Riviere, nonostante la grande concorrenza, si ritaglia uno spazio importante e chiude la stagione 2013-14 con 30 presenze e 10 gol. Il Monaco sfiora soltanto il titolo di campione, ma per lui sarà il miglior campionato della carriera.
Riviere decide di lasciare il campionato francese e viene acquistato dal Newcastle. L'ambientamento con la Premier è complicato e da lì in poi qualcosa si rompe. La sua crescita si arresta e non riuscirà più ad esprimersi a grandi livelli come aveva fatto in precedenza. Dopo il Newcastle arriva l'esperienza in Spagna all'Osasuna e poi le ultime due stagioni di nuovo in Francia, al Metz. In queste tre avventure colleziona in totale 95 presenze e soli 12 gol. Troppo poco per chi voleva diventare il nuovo Thierry Henry. Adesso una nuova opportunità, in Italia. Il Cosenza sogna in grande con questo attaccante di livello internazionale. Con la speranza che torni presto a fare tante capriole, come ha sempre fatto nella sua carriera: dalle Antille fino alla Calabria.
 
A cura di Alessandro Gardella

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