Da partente a leader: la Roma di Fonseca ha il sorriso di Dzeko

Il cigno di Sarajevo canta ancora. All’ultimo, Edin Dzeko azzecca la nota più dolce, quella che regala la terza vittoria di fila alla Roma di Fonseca, più cinica che bella. Gol dell’1-2 ed esultanza rabbiosa sotto il settore ospiti, riempito da quei tifosi che avrebbe dovuto salutare in estate. Antonio Conte avrebbe fatto carte false per portarlo nella sua nuova Inter, in un tandem letale per strapotere fisico con Romelu Lukaku.

Invece, Dzeko è rimasto e - ora - guida la Roma da leader. Perché se i giallorossi, con Fonseca in panchina, sono cambiati, questo inizio di stagione racconta anche un altro Edin. Da bomber infelice e lunatico, come nella lunga tradizione dei talenti balcanici, a capitano senza fascia. E dire che, al momento del rinnovo, Florenzi gliela aveva anche offerta: un gesto che vale più di mille dichiarazioni, esempio di quanto il numero 9 conti nello spogliatoio. Perché, nella Roma dei giovani, i direttori d’orchestra rimangono sempre i ‘vecchietti’, Kolarov e Dzeko. Mentre Zaniolo e Kluivert steccano, gli acuti sono tutti dei due totem slavi. Esperienza al servizio dell’esuberanza. È lo spartito che detta Fonseca.

Nella scorsa Serie A, Edin aveva chiuso a ‘sole’ 9 reti e con le valigie in mano. L’allenatore portoghese l’ha rimesso al centro dell’attacco, a giocare - e divertirsi - con tre trequartisti alle spalle. E il nuovo e sorridente Dzeko ringrazia: 4 gol in 5 partite. Ma non sono solo le reti a pesare. Con la Roma rimasta in 10, quando i giallorossi pensano a non prenderle più che a vincere, il bosniaco si carica la squadra sulle sue - larghe - spalle. Dopo una partita di fatiche e sportellate, prima lascia la difesa sul posto con una percussione palla al piede: tiro fuori. Poi il colpo di testa che decide il match. Tutto facile perché lo smarcamento è da fuoriclasse. Finta di tagliare sul primo palo, Denswil ci casca e il numero 9 riappare alle sue spalle: l’ex Skorupski può solo guardarla.

Il coraggio del Bologna, che già prima dell’espulsione aveva inserito Palacio per Poli, non paga. È sempre la Roma di Dzeko. Anche se questo Edin, forse, non si è mai visto in giallorosso. Neanche l’anno dei 29 gol dove è stato bomber, ma non così leader. “È sempre stato felice con me”, ha detto Fonseca nel post-partita e - aver riportato il sorriso sulla faccia del bosniaco - è indubbiamente la prima vittoria dell’ex allenatore dello Shakhtar. Per ora, il ‘suo’ canto del cigno può attendere. Dzeko ha ancora tanta voglia di giallorosso.

A cura di Gabriele Bonfiglioli

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