Doping, la difesa di Giuseppe Rossi: "Io sempre pulito"
Una doccia gelata in una mattinata qualunque di settembre. Per Giuseppe Rossi non è stato un giorno come gli altri, tutt'altro. L’ex attaccante del Genoa, infatti, è stato trovato positivo ad un test antidoping effettuato lo scorso 12 maggio al termine di Benevento-Genoa: "Sono sempre stato pulito, questo è un evidente caso da archiviazione - ha fatto sapere lo stesso attaccante attraverso un comunicato diffuso da ANSA - la positività è fondata ragionevolmente su un'involontaria contaminazione alimentare".
Si difende così Giuseppe Rossi dall'accusa mossa dalla Procura Nado Italia di doping: "I chiarimenti forniti agli inquirenti, in particolare sotto un profilo medico-tossicologico, hanno escluso nella fattispecie ogni intenzionalità e finalità dopante, come riscontrato dalla Procura Antidoping stessa - aggiungono Rossi e Pastorello - anche in ragione della circostanza che il controllo antidoping effettuatola settimana precedente, era risultato negativo. Giuseppe Rossi, persona limpida e che non è mai incorsa in un precedente disciplinare che non fosse una squalifica per cumulo di ammonizioni, confida pertanto nell'archiviazione del presente procedimento, ragionevolmente fondato esclusivamente su un'involontaria contaminazione alimentare"
Il giocatore si definisce: "Estremamente rammaricato per questa vicenda nella quale si è inconsapevolmente ritrovato" e "Ha ritenuto comunque di mantenere un comportamento di lealtà e correttezza avanti agli organi della Giustizia Sportiva, affermando ogni sua estraneità e comunque ribadendo di non poter ragionevolmente sapere in quale assunzione di cibo e/o bevanda contaminata possa essere incorso nei giorni precedenti la gara di Benevento"